Padova, Sala Paladin di Palazzo Moroni
24 settembre 2015, ore 18.00
Tonia non ha scelto di nascere proprio lì, in una casa di campagna a un passo dalla città. Ma soprattutto non ha scelto di avere un padre padrone. Un uomo autoritario che ha in mente solo lo sfruttamento della terra e di se stesso così che Tonia se ne senta incatenata. Tira sassi sull’acqua, lei. Sassi di rabbia, sfoghi affannosi durante le sue frequenti fughe sull’argine per sottrarsi al dominio. Ma il senso di impotenza non è così che si attenua. C’è appena da guadagnarne lo spazio per un breve sogno, una fantasia di fuga suggerita dalle barche che passano sul fiume sotto casa. Una gita, con quel ragazzo, Fosco, che rema goffamente, e compare ogni volta che lei si affaccia al fiume.
Poi la fantasia diventa realtà e finisce col liberare una possibilità.
Gianni Ballestrin vive a Padova. Si è dedicato all’insegnamento, professione che lo ha portato a realizzare la singolare esperienza di scuola in ospedale dalla quale è nata la collaborazione alla stesura di Elementi di psico-oncologia pediatrica (a cura di V. Axia, Carocci 2004) e la successiva pubblicazione di Alunni pazienti (Erickson 2007). Nel 2009 ha scritto i testi di Cosa guardi?, un lavoro sul linguaggio per parole e immagini dal quale è stato tratto un reading teatrale. Nel 2011 ha pubblicato il suo primo romanzo: Sotto tiro (Cleup).
Marzia Maino insegna a contratto Teoria e storia della scenografia presso l’Università degli Studi di Padova. Nelle sue ricerche teatrali ha indagato l’utilizzo della luce in scena con attenzione all’ambito rinascimentale e primo novecentesco: in particolare per la tesi di dottorato ha approfondito l’équipe di artisti, apparitori ed illuminotecnici coinvolti nell’inaugurazione del Teatro Olimpico di Vicenza; per la tesi di laurea si è occupata della poetica teatrale di Mariano Fortuny, a cui di recente ha dedicato una monografia (Con gli occhi della luce. Fonti di formazione, teoria e prassi nella poetica teatrale di Mariano Fortuny, Padova, Cleup, 2014). Ha preso parte a progetti di inventariazione e di ricerca d’archivio, come la catalogazione delle messinscene ruzantiane nel Novecento assieme a Cristina Grazioli e a Simona Brunetti (edito nel volume Ruzante sulle scene del ʼ900, Padova, Esedra, 2006), il progetto Herla (archivio informato sull’attività spettacolare dei Gonzaga e sulla commedia dell’arte, Fondazione “Umberto Artioli” di Mantova), il progetto AMAtI (Archivio Multimediale degli Attori Italiani, Università di Firenze). È insegnante di lettere, prima alla scuola superiore e ora alla scuola media.
Informazioni
Settore Cultura, Turismo, Musei e Biblioteche
Tel. 049 8204529
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