Cremona (Lombardia) 17 maggio 2015

PSYCHE – Le nuove opere digitali di Simone Morana Cyla ispirate alla mitologia greca

Le nuove opere digitali di Simone Morana Cyla questa volta ci portano indietro nel tempo e precisamente nell’antica grecia.
Farfalla in greco si diceva “psyche”. Parola a doppio senso che da una parte indicava il soffio vitale, il fiato che dona la vita, dall’altra l’anima che lascia il corpo dopo la morte, quell’ombra che si nasconde nei sogni più angoscianti. Questi due significati non sono in contrapposizione tra di loro, bensì complementari.
Psiche, nella mitologia greco-romana, è la bellissima fanciulla che si innamora perdutamente di Amore, il figlio di Venere. Tutti abbiamo presente la scultura del Canova, che ritrae i due amanti mentre si baciano. Ma questa non ci permettere di cogliere l’essenziale di Psiche ovvero le sue ali da farfalla. Perché l’anima è una farfalla pronta a prendere il volo seguendo il vento che spira nella giusta direzione.

Questo nuovo ciclo racchiude tre dipinti digitali davvero intensi, contraddistinti da una predominanza di colore viola, rosa ed azzurro miscelati con la consueta carica enigmatica tipica dell’artista cremonese.

La giovane fanciulla Psiche, è considerata bella quanto Venere. La dea, perciò, piena di gelosia, manda da lei suo figlio Amore/Heros affinché la faccia innamorare dell’uomo più ignobile e brutto della Terra. Nel frattempo, poiché la fanciulla non riesce a trovare marito, i genitori, seguendo le indicazioni dell’oracolo, la rinchiudono in una casa su una rupe di montagna. Lì la raggiunge Amore, che invece di eseguire il compito assegnatogli dalla madre, si innamora di Psiche e ne fa la sua sposa. La ragazza però è ignara di chi sia il suo fantastico amante e si lascia sedurre dalle sue sole parole e dai suoi gesti. Le due sorelle maggiori della ragazza, gelose del piacere che prova e della ricchezza in cui vive, convincono Psiche a smascherare il marito e a ucciderlo, perché non può essere che una belva maligna. Psiche, tentata dalla curiosità, si lascia convincere ma non appena vedrà in viso Amore si renderà conto dell’errore commesso. Heros la abbondona sdegnato. Venere scopre l’inadempienza del figlio e decide di punire Psiche, che nel frattempo continua a cercare il suo amato per chiedergli perdono. La dea della bellezza mette la giovane fanciulla davanti a diverse prove, che riuscirà a superare solo grazie all’aiuto della pietà provata da divinità nel vederla disperata dopo essere stata tentata da un’eccessiva curiosità. Alla fine però Heros riuscirà a convincere il padre Giove a rendere immortale Psiche per poterla sposare. E così Venere placherà il suo ennesimo impulso di gelosia e si celebreranno le nozze.
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