Mombello Di Torino (Piemonte) 17 dicembre 2016

Quando gli aerei di linea “ammaravano” sul Po

Anche l’areonautica è partita da Torino: un libro racconta la sua storia.

di ANTONIO LO CAMPO

TORINO
Il 5 novembre 1911 un fotografo si appostò sul monte dei Cappuccini e fissò il suo l’obiettivo verso il centro. Di lì a poco, Germano «Eros» Ruggerone avrebbe portato il suo biplano Farman sopra la Mole Antonelliana. Era la prima volta che un aereo sorvolava la città. Quella foto simbolo è diventata la copertina di un saggio di Angelo Moriondo dedicato ai primi passi dell’aviazione a Torino.

Un libro ricco di immagini inedite: la mongolfiera che nel carnevale del 1888 spiccò il volo da Piazza Vittorio, oltrepassando in altezza una Mole in costruzione ancora priva della sua «punta»; gli ammaraggi sul Po all’idroscalo inaugurato nel 1923; Il primo aeroporto torinese, aperto a Mirafiori nel 1911 e abbandonato subito dopo la Seconda guerra mondiale: «Da quel momento l’aeroporto di corso Marche, denominato Torino-Aeritalia – ricorda Moriondo – divenne l’unico della città, fino al ’53, quando fu aperto lo scalo di Caselle».

IN PRIMA FILA
Il libro si intitola «Gli albori dell’aviazione a Torino e in Italia». Non è un caso, perché la città e l’industria aeronautica nazionale hanno sempre vissuto in simbiosi. «Ripercorrere la storia dell’aviazione torinese – scrive nella prefazione Maurizio Cheli, già astronauta sullo Space Shuttle e pilota collaudatore di velivoli militari – significa ripercorrere le tappe dell’industria del volo italiana, dei suoi uomini e delle prodezze tecnologiche che l’hanno caratterizzata».

Anche nella storia del volo, infatti, Torino ha anticipato le altre città. Il primo volo in Italia avvenne nel 1908 per interessamento di Carlo Montù, presidente dell’associazione Pro-Torino, che portò in Italia il pilota francese Leon Delagrange. Fu quella la scintilla che innescò la nascita, l’evoluzione e crescita nel settore dei motori aeronautici, delle strutture dei velivoli, fino alla costruzione di moduli spaziali e sonde dirette a Marte.

PILOTI E INGEGNERI
Moriondo presiede da tre lustri l’Aero Club Torino, attuale gestore dello storico aeroporto «Torino-Aeritalia». Le fotografie che illustrano il suo lavoro partono dai primi anni del ’900, e arrivano fino alle celebrazioni del centenario dello scalo, festeggiato lo scorso 3 luglio. In mezzo scorrono le storie di industrie che, tra le due guerre, hanno prodotto aeroplani (e componenti) di ogni tipo: dai primi biplani ai più moderni caccia militari.

E scorrono, in rigoroso ordine cronologico, anche le storie di piloti, ingegneri e tecnici che hanno fatto la storia dell’aeronautica: da Aristide Faccioli a Mario De Bernardi a Francesco Baracca, da Francesco Brach Papa a Gino Lisa, dai progettisti Ottorino Pomilio e Celestino Rosatelli al professor Giuseppe Gabrielli, la cui «G» delle iniziali ancora oggi accompagna le sigle di molti velivoli realizzati in Italia.

LE PRIME VOLTE
Un’ideale trasvolata che arriva ai tempi moderni attraverso molte tappe: le imprese di Mario Debernardi, che nel 1917 compì il primo volo postale in Italia sulla tratta Torino-Roma (portando tra l’altro cento copie della «Stampa»). Il primo volo di linea che il 1°aprile 1926 collegò Torino e Trieste con idrovolanti che partivano davanti al castello del Valentino.

Il primo Torino-Roma che nel 1929 partiva da Mirafiori. Il volo inaugurale di Alitalia – il 5 maggio 1947. La tragedia di Superga del 4 maggio 1949. Fino alla nascita di aziende di livello mondiale come Aeritalia e Fiat Aviazione. Un capitolo è dedicato al settore dell’aerospazio che, proseguendo con la tradizione aeronautica, ha fatto di Torino un centro d’eccellenza mondiale per il mondo del volo.

Fonte:www.lastampa.it/