Sono molti gli artisti che desidererebbero presentare le loro opere nello spazio espositivo di Silvia Beghè che, non a caso, lo ha voluto chiamare “Artisti in Bottega * Beghè”. Un luogo “in mostra”, ma soprattutto un posto dove ci si trova, si ammira, si gusta l’arte e, cosa importantissima, si parla. Tutto nella più elegante e centralissima via San Matteo, sul tracciato storico della Via Francigena, passando sopra, addirittura, ad una tomba etrusca. E, insieme alle opere esposte dell’artista ospitato, ci sono i “lavori” di Silvia, perché “la Beghè” (come è chiamata confidenzialmente a San Gimignano dagli amici, ndr) è una nota ceramista, con una personalità straordinaria e coinvolgente, come le sue opere.
Questa volta, l’artista che espone è lo scultore Claudio Nicoli, nato a San Giovanni in Persiceto, nei pressi di Bologna, nel 1958. Gli piace dire “Sono nato con l’argilla in mano, mio padre lavorava in fornace con l’argilla quindi, per me, è stato ovvio avere subito un punto d’incontro con questo materiale plasmabile”. Materiale, l’argilla, che poi si trasforma in terracotta, è diventata una sua particolarità, insieme al bronzo. Ora vive e lavora a Castiglion del Lago, in provincia di Perugia e l’artista, alquanto famoso, da molti anni è presente nello scenario artistico sia nazionale che estero. Le interessanti opere che ha portato a San Gimignano, piccole e di media dimensione, realizzate in terracotta e bronzo, con la tecnica della fusione a cera persa che richiede tempi lunghi di realizzazione poiché avviene in sette fasi di lavoro. L’artista ha realizzato anche monumenti e opere molto grandi che, ovviamente, non potevano essere presentati qui.
Molti dei lavori in mostra si incentrano sulla “trasposizione personalizzata” di figure mitologiche, apparentemente derivanti dalla cultura classica ellenistica, ove si avverte l’influenza dell’Egeo.
giorgio mancini
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Atena (o Athena) è un bronzo con patina di 44 centimetri esposto nella mostra “Penelope 3000 anni dopo”, dello scultore Claudio Nicoli. (vedi www.youreporter.it/foto_Interessante_bronzo_in_mostra_ad_Artisti_in_Bottega_Beghe) Estremamente affascinante e interessante, l’opera riporta alla mente una serie di stili che si sono succeduti nei secoli. Se apparentemente il pensiero torna a reminiscenze neoattiche, il panneggio del peplo delle panatenèe, tessuto e indossato in onore della dea Atena Poliade, su quest’opera, così stilizzato, potrebbe ricondurre all’art decò degli anni ’20, mentre la silhouette ieratica, da cariatide, dona alla scultura una forte modernità d’innovazione, quasi futurista. Da osservare che sulla scultura, sul braccio destro di Atena, è avvinghiata la sua civetta, quasi a ricordare il culto, nell’area Egea, per questa figura di dea-uccello, come si trattasse di una dea “alata”. La civetta di Athena, che poi nella mitologia latina sarà identificata come Minerva, era considerata anche il simbolo della Filosofia e della Saggezza.
Ora, nel terzo millennio, la civetta di Minerva è stata rappresentata anche nella moneta di un euro greco. Nei bronzi di Claudio Nicoli, esposti da “Artisti in bottega * Beghè”, si racconta tutto questo e molte altre cose, tutto sintetizzato e racchiuso in “forme” di bronzo o terracotta, come storie di donne, di cavalli e cavalieri, di amore e di arte.
giorgio mancini
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Quando la memoria dell’arte ha un’anima egea
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