San Gimignano (Toscana) 11 gennaio 2015

Quel “corpo del reato” smontato in fretta e furia

SAN GIMIGNANO – (sf) Mancanza di un “cartello di cartiere”, omissioni, grave incidente, ispezione della polizia municipale, smontaggio immediato di un ponteggio, esposto, indagini.
Si potrebbe sintetizzare così, in modo telegrafico, una brutta storia di cui la fine dovrà essere ancora scritta, ma che sta costando, ogni momento della giornata, dolori umani molto pesanti, per – forse – colpa di qualcuno. E, quel “forse” potrà scomparire, magari, in una sede giudiziaria.
“Troppe cose poco chiare”, come direbbe, con una sua tipica espressione, il nostro direttore Giorgio Mancini. Tutto inizia su un cantiere dove sono in corso lavori di restauro e dove hanno operato, in massima parte, immigrati che si alternavano. Siamo sulle scale del Palazzo Nomi Pesciolini, nella centralissima via San Matteo a San Gimignano, in un palazzo storico notificato in base alla legge 1089 e, quindi, sotto il controllo della Soprintendenza che, normalmente, deve vigilare e autorizzare ad intervenire su progetti serissimi, realmente necessari, e solamente con personale con qualifica, per salvaguardare l’incolumità del bene architettonico, ma anche, di conseguenza, per non arrecare danni a nulla ed alcuno (ovviamente, non per interessi personali, tanto meno quelli economici – comporterebbe una serie di reati con responsabilità dei funzionari). Avviene, però un incidente, quando una persona, durante la notte, ha urtato il ponteggio non segnalato da alcun “cartello di cantiere” – come vuole invece la legge – e con “protezioni” ai pericolosi snodi metallici fatti con semplice carta adesiva e senza segnalatori luminosi. L’uomo che ha urtato il ponteggio ha riportato un trauma cranico con immediate gravissime complicazioni molto dolorose, invalidanti e progressive. Ora, dopo il tempo necessario per monitorare lo stato dell’evoluzione dei traumi e le conseguenze alla salute, è stato deciso di dare incarico di procedere contro ignoti per tutti i danni “subiti e subendi”, da quantificare. Nell’esposto sarà sottolineato il fatto “delicato” che un cartello di cantiere è apparso solo nella tarda serata di sabato 15 novembre 2014, dopo che era avvenuto l’incidente, con la notizia apparsa già sulla stampa e, soprattutto, altro fatto inequivocabile, parecchi mesi dopo che lo stesso sindaco di San Gimignano, patrimonio mondiale dell’Unesco, nel giugno 2014, venuto a conoscenza dell’omessa presenza del cartello su un luogo di lavori, aveva avvertito immediatamente la polizia municipale. Anche in consiglio comunale se ne era parlato, a seguito di una interrogazione. Quel ponteggio, abbandonato per mesi e lasciato lì senza che nessuno vi lavorasse, è stato smontato frettolosamente, nel giro di un’ora, addirittura durante il ponte dell’Immacolata, sabato 6 dicembre, dopo che, pochi giorni prima (il 27 novembre 2014), e solo allora, una pattuglia della polizia municipale sangimignanese aveva fatto un sopralluogo improvviso.
Senz’altro sarà stata una casualità, ma verbali ufficiali di polizia giudiziaria, testimoni e cronaca, confermano tutto questo.
Ora, con la denuncia, saranno individuati i responsabili e, probabilmente, inizierà il “ballo della scopa” dove tutti coloro che saranno chiamati in causa cercheranno di passare il “preoccupante testimone” ad un altro. Strane omissioni, che in un’aula di giustizia potrebbero essere viste come spregiudicatezze, o forse, peggio ancora, imperizie professionali, e si potrebbero portare dietro molti pesanti quesiti, diventando un vaso di Pandora.