Arezzo (Toscana) 15 agosto 2014

racconto fotografico di ferragosto 2014

racconto fotografico di ferragosto 2014

premesso che questo racconto doveva mostrare la mia presenza a Copenhagen, magari in sella ad una cargo bike Bullitt sulle vere e sicure piste ciclabili, ma che causa di irrimandabili impegni ad Arezzo ho dovuto rimandare anche se il 23 avrei partecipato al Campionato Danese di cargo bike e il 25 sarei dovuto partire per gli Stati Uniti per motivi di lavoro, speriamo di recuperare al più presto era un laboro nuovo e non lo vorrei perdere, allora ho pensato di dedicare l’intera giornata di ferragosto per una bella giornata di pedalate sicure sul Sentiero della Bonifica che da da Arezzo a Chiusi per 62 km di cui 56 senza alcun auto o veicolo a motore.

Tempo veramente favorevole, al mattino sono partito alle ore 8 e mi sono dovuto vestire bene causa un discreto freddino in contrasto con le giornate precedenti molto calde ed afose quando non piovose, escluso la pioggia mi sono messo piano piano a pedalare avendo in mente l’andata e ritorno ma…

FOTO 1
la foto rappresenta la fine del viaggio con la mia mtb con la ruota posteriore a terra sotto il cartello che avvisa l’inizio della pista pedociclabile del Sentiero della Bonifica ma posto, incredibilmente, di fronte non al Sentiero ma ad un deposito di manufatti di cemento alla faccia della natura che domina incontrastata su tutto il Sentiero dove di cemento se ne vede veramente poco quasi nulla.

a queso cartello che è posto a 150 metri dalla stazione di Chiusi Chianciano Terme, dove sono stato costretto al ritorno in treno, sono giunto dopo avere spinto per 9 km e mezzo la mtb forata, a questo punto direte voi come mai, eccovi la risposta.

dopo la partenza al km 20 ho trovato due studenti americani che rerano fermi a causa di una foratura, non vi dico che tipo di bici da città avevano, quella forata era piena di ruggine e pensare che i due ragazzi erano arrivati in bici da Roma e stavano andando a Firenze.

come di consueto io porto sempre con me il necessario per eventuali forature, acqua anche per gli altri e impermiabilini di emergenza, etc, quindi dopo avere constatato l’impossibilità di riparala gli ho dato una di quelle che porto dietro che anche se non vanno bene per la mtb sono perfette per le bici da città che qui bucano con facilità, oleato le rugginose catene gli ho dato due borracce di acqua, loro non le avevano!, due tip top con 2 set di leve, non ho mancato di dargli anche barrette energetiche e un paio di panini, che coraggio per che hanno questi giovani americani, pochi soldi, quasi senza bagaglio, da Roma a Firenze in bici, bravissimi e così ho fatto ancora una volta una una buona azione da ciclista per altri ciclisti.

FOTO 2
sicuramente il cartello segnaletico che amo di più e che vieta ai veicoli a motore l’intero percorso, da qui inizia il percorso sterrato del Sentiero della Bonifica che continuerà sino a Chiusi.

FOTO3
qui siamo a Brolio dove ho immortalato uno dei pochi ciclisti incontrati, non più di una ventina in tutto il giorno e la maggioranza erano locali con bici da città.

FOTO 4
sopra uno dei ponti che ci portano da un lato all’altro del Canale Mastro della Chiana che il Sentiero della Bonifica costeggia a lungo, nello sfondo in collina il paese di Foiano della Chiana

FOTO 5
ultima foto fatta al lago di Montepulciano accanto al battello che porta i visitatori a fare un giro in questa bellissima oasi piena di uccelli acquatici,dopo avere salutato i gestori del centro visite ho ripreso il cammino verso Chiusi quando ho trovato due genitori che cercavano disperati i loro due figli che erano in bici e li avevano persi, ho quindi aiutato a cercarli nel reticolo su sentieri ed infatti li ho trovati e riportai sul sentiero principale con grande soddisfazione dei genitori,m seconda buona azione della giornata.

LA FORATURA
subito dopo esser ripartito ho forato, ho quindi preso una delle mie bombolette con schiuma ma evidentemente non avevo solo forato ma avevo uno squarcio da dove fuoriusciva tutta la schiuma, ho ho preso una camera d’aria nuova del tipo con gel incorporato ma aperto la scatola ho trovato una brutta sorpresa: il gel era fuoriuscito e si era solidificato quindi niente da fare, con mia grande sorpresa era l’unica che avevo essendomi dimenticato di prenderne altre, mi sono quindi incamminato a piedi verso i vicini ristoranti per vedere di trovare camere d’aria e se possibile trovare un passaggio per la stazione di Chiusi a circa 10 km, ma sembra impossibile non ho trovato nessuno che potesse darmi una camera d’aria anche usata.

L’AUTOMOBILISTA SARDINA CHE AMA LA SUOCERA
sapendo che mi aspettavano 10km poco frequentati mi sono messo ad aspettare se passava qualche ciclista ma quei pochi era ciclisti normali senza alcun pezzo di ricambio.

dopo una mezzora di attesa vedo partire un pick up che stavo tenendo d’occhio da un pezzo essendo facile montarci la bici anche intera, chiedo all’automobilista se mi poteva dare un passaggio ma lui mi ha risposto che aveva fretta perché doveva andare apprendere la suocera, caso più unico che raro l’amore per la sua suocera mi ha lasciato appiedi.

ho allora telefonato un po in giro ad amici che abitano nei pressi ma erano tutti fuori e persino i taxi non avevano il modello che poteva portare la bici anche smontata, che potevo fare? tornare indietro non era possibile e mi sono messo in cammino spingendo la bici per il sentiero con la speranza di trovare qualche ciclista e un po di aiuto, conclusione del racconto mi sono fatto 9 km e mezzo tra l’altro con un bel sole e afa trovando poche persone a piedi e due ciclisti locali ovviamente senza ricambi.

CONCLUSIONE
io che ho inventato la check list che era il terrore dei meccanici te dei eam manager dei professionisti non ho verificato il materiale che avevo dietro

MORALE
controllare sempre e comunque specialmente in caso di viaggi in luoghi isolati TUTTO il materiale prima di partire, chi sbaglia paga si dice ed io ho pagato con un po di fatica ma guadagnandoci una abbronzatura perfetta di ferragosto.

fabio fioroni
ciclista urbano e talvolta anche extra urbano