Roma (Lazio) 21 febbraio 2016

Riflessioni su mio padre di Rocco Ianniello

Ho perso mio padre da qualche giorno e tutto mi sembra così irreale, così tetro.

Neppure la Fede, cui mi sono aggrappato con tanta tenacia e rassegnazione riesce a scalfire il muro di dolore che sembra schiacciarmi, spezzarmi dentro.

Eppure, mentre sperimento, goccia a goccia, il calice della sofferenza che mi attanaglia e annichilisce, i soli a darmi sollievo sono i ricordi di una vita trascorsi insieme a mio padre, Vincenzo.
Ho tra le mie mani “Saper soffrire” di Nino Salvaleschi e mi capita di leggere a proposito: Il dolore è il primo colpo d’ala verso l’infinito. Il dolore è la prima nota di un’armonia universa.
Pensa, mio dolce padre, ora un pensiero mi sovviene: in quel Sacro luogo ove hai suggellato la tua lunghissima storia d’amore con la tua amata Giuseppina, il Signore a ristoro delle tue indicibili sofferenze, e per lenire il mio dolore, ha propugnato l’ultima passeggiata della tua vita terrena in compagnia di quel figlio che hai sempre avuto al tuo fianco.

Mi mancherà tutto di te: i consigli, l’incoraggiamento e le carezze e soprattutto i tuoi occhi che nel fissarmi mi mettevano quasi a disagio, tanto erano puri e luminosi.

Ora che sei in Paradiso so che non mi abbandonerai così come stai facendo adesso mentre mi sussurri: “non avere paura, vivi come ti ho insegnato e sarai veramente felice!”

Papà ti voglio tanto bene!

Il tuo Rocco

Roma, 21 febbraio 2016