ROMA: PROTESTA DI GREEPEACE. L’ITALIA NON E’ UN PAESE PER FOSSILI.
Protesta dei membri di Greepeace (nelle foto) a Roma in piazza Risorgimento. Gli ambientalisti denunciano che ogni anno l’Italia spende 62 miliardi di euro per importare carbone, petrolio e gas. 62 miliardi per distruggere il clima, nuocere all’ambiente e alla salute dei cittadini.La protesta era incentrata soprattutto sul problema delle estrazioni di petrolio dal mare. Per i manifestanti estrarre petrolio dai nostri mari non risolverebbe il problema energetico. Infatti secondo alcuni le riserve petrolifere del nostro mare son un tesoro da sfruttare presto. Ma il petrolio del Mare Nostrum assicurerebbe solo pochi mesi dei consumi nazionali. Se si dovesse realizzare questa estrazione di petrolio dal Mediterraneo si rischierebbe di distruggere ecosistemi unici al mondo e si danneggerebbe la pesca sostenibile ed il turismo. Si denuncia inoltre la fonte del carbone. In Italia l’inquinamento che fuoriesce dalle centrali a carbone causa 500 morti l’anno; in Europa una morte prematura ogni 2 ore. Gli impatti ambientali, sanitari e climatici di questa fonte sono enormi e irreparabili. Dopo tutti questi danni è ora di consegnare il carbone al passato. Non abbiamo bisogno, inoltre nemmeno del gas – sostiene Greepeace – perchè l’ Europa del futuro, quella che già oggi le maggiori economie UE preparano, è rinnovabile ed efficiente. In Italia abbiamo abbiamo già molte infrastrutture energetiche per il gas, non abbiamo bisogno di altro. Non costruiamo altre opere per confermare la nostra dipendenza energetica dall’estero. Sempre per gli esponenti di Greenpeace, il futuro è nelle rinnovabili ed è anche più efficiente. Nei primi mesi del 2014 le fonti rinnovabili hanno già coperto più del 35 per cento della domanda di elettricità in Italia e potrebbero coprire al 2030, quasi la metà del fabbisogno energetico totale europeo. L’uso delle rinnovabili, avrebbe anche un risvolto positivo sull’occupazione. Solo in Italia le energie rinnovabili possono garantire la creazione di 20 mila posti di lavoro in sei anni, poco meno del numero totale di lavoratori impiegati negli stabilimenti italiani FIAT. Più di 200 miliardi di euro al 2020 e 160 mila posti di lavoro l’anno, per dieci anni, è invece il potenziale del mercato dell’efficienza energetica.
Un enorme vantaggio per i cittadini.
Giorgio De Santis