Sono molti anni che nessun carcerato ha potuto votare, nonostante venga allestito un seggio speciale, il numero nove bis, all’interno della Casa di reclusione di Ranza.
I carcerati condannati definitivamente perdono tutti i loro diritti civili, quindi anche quello del diritto dovere di poter votare. Nel Carcere di Ranza, come in tutti gli altri, i detenuti in attesa di giudizio o “in transito”, cioè di passaggio per raggiungere un’altra destinazione, possono votare, ma molte volte, non avendo ricevuto il certificato elettorale, perché residenti molto distante, o perché trasferiti, non lo possono fare. Anche questa volta il seggio è stato regolarmente costituito (nonostante che burocraticamente è tutto un po’ complesso), con una presidente e due scrutatori (un uomo e una donna) che si sono recati a Ranza. Nessun rappresentante di lista dei vari partiti ha chiesto di poter partecipare. Nel caso vi fosse stato anche un solo voto, proprio per mantenere il massimo segreto sulla scelta politica dell’elettore, la scheda sarebbe stata chiusa in una busta apposita, sigillata e trasportata dai membri del seggio speciale elettorale nell’altro seggio di competenza, il nove, per essere inserita, pubblicamente, nell’urna che raccoglie tutte le schede degli elettori che hanno votato in quella sezione. (g.m.)
San Gimignano: nessun carcerato ha votato
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