san lucido, malasanità

SAN LUCIDO, HA FORTI DOLORI DI SCHIENA IN PRONTO SOCCORSO LE DICONO CHE E’ INCINTA. MA LEGGONO MALE RADIOGRAFIE ED ESAMI. TRASPORTATA A CETRARO SI SCOPRE IL MALINTESOQuello che è accaduto negli ultimi giorni del mese di giugno fa ma che trapela solo oggi, occorrerebbe capire se incastrarlo nella casistica degli avvenimenti della nostra giornaliera malasanità, o che si tratti soltanto(si fa per dire) di accertati e palesi incompetenze professionali. Se per malasanità si intende una carenza generica della prestazione dei servizi professionali rispetto alle loro capacità che causa un danno al soggetto beneficiario della prestazione l’incompetenza specifica medica allora aggrava danno e risultato finale. È una ragazza di sanlucidana di 37 anni che denuncia l’ultimo episodio di “stranezze mediche” chiamiamole cosi, che l’hanno vista protagonista assoluta. La donna dopo una notte insonne per forti dolori di schiena nella fascia lombare, decide di recarsi in pronto soccorso di Paola in prima mattinata, dove subito sedata e condotta in sala radiologia viene fatta attendere per ore infinite per poi sentirsi dire “signora lei dagli esami fatti è incinta ma per precauzione rifacciamo le lastre e poi per accertamenti la trasferiamo a Cetraro”. Un senso di stupore e meraviglia per la donna per due aspetti: il primo per propri motivi personali non sarebbe potuta essere in attesa e secondariamente se preoccupazioni non esistevano perché sarebbe dovuta essere trasferita a Cetraro? Nel contempo passate le prime 4 ore di attesa i dolori erano tornati riacutizzandosi tanto da dover richiedere l’intervento di altre forze. Giunti dunque in ospedale a Cetraro altri accertamenti e altre attese ma qui i chiarimenti che voleva e che urgevano alla donna. Le veniva detto dai i medici di reparto che le radiografie erano state lette male che gli esami del sangue evidenziavano risultati simili a quelli di una donna in attesa e che una buona fisioterapia avrebbe alleviato quella che invece era solo una brutta cervicale. Una brutta esperienza culminata con tanta stanchezza un po di apprensione e la certezza che la strada da fare per colmare evidenti lacune mediche sanitarie dalla nostre parti è ancora lunghissima.