SAN LUCIDO, INCONTRI PER SPIEGARE LE RAGIONI DEL NO. PREVISTO UN INCONTRO CON NICOLA MORRA 5 STELLE
Le ragioni per votare No al referendum costituzionale previsto per il 4 dicembre prossimo, spiegate dai vari comitati, certi che lo stesso referendum, spostato nel tempo come peggio non poteva fare questo governo nazionale, affermano, non avrà esito sperato dal Pd o parte di esso e che invece secondo il No addirittura deformerebbe la Costituzione. Illustri personaggi e figure storico politico del panorama nazionale, parlano di irrazionalità e strumentalizzazione sociale, nel proporre quesiti, per altro prolissi incomprensibili e sgrammaticati, a quella cittadinanza già stufa di politici e politica, che non vorrà leggere fino in fondo un opuscolo che nel suo complesso conta ben 67 pagine e tecnicismi adatti solo a legali e studi notarili. Previsto inoltre a San Lucido in questo mese di Ottobre un incontro pubblico con Nicola Morra senatore 5 stelle tra quelli che sostengono il voto No. Il comitato Libertà e Giustizia ad esempio, tra i più attivi a sostenere la campagna antireferendaria parla qualora ci fosse una vittoria del Si“ di grave violazione del principio sancito dall’articolo 1 della nostra Costituzione, secondo il quale la volontà dei cittadini espressa attraverso il voto costituisce il principale strumento di manifestazione della sovranità popolare” (così la sentenza n. 1 del 2014 della Corte costituzionale), laddove invece con la riforma Boschi, la conseguenza sarebbe che tutte le leggi, ivi comprese quelle costituzionali, non verrebbero più approvate da rappresentanti eletti dal popolo”. Sempre il comitato sopra citato ritiene che basterebbe già questo piccolo paragrafo a suscitare indignazione e sdegno popolare e dunque a far propendere qualunque cittadino a mettere una crocetta sul No sulla scheda elettorale. Ma se ciò non bastasse prosegue e conclude Libertà e Giustizia con il Si vincente avremmo una composizione irrazionale del Senato, i cui componenti dovrebbero nel contempo svolgere la funzione di consigliere regionale o di sindaco, cosa che non consentirebbe loro di adempiere puntualmente le funzioni connesse ad entrambe le cariche, con la conseguenza di rendere oltre tutto difficile il rispetto dei brevi termini previsti per il Senato nei procedimenti legislativi diversi da quello bicamerale. Insomma pasticci politici su pasticci politici