La giunta approva il progetto esecutivo, la città riavrà il suo Fontanazzo per il Festival Filosofia
Il progetto esecutivo per la riapertura al pubblico della Peschiera ducale, nota come il Fontanazzo, è stato approvato dalla giunta comunale.
Si va verso i lavori e l’apertura dello storico monumento sassolese, a fianco del Palazzo Ducale, probabilmente entro luglio, comunque in tempo per il prossimo Festival Filosofia. Il Comune ha investito 73mila euro per arrivare a questo risultato e completare un complesso turistico, quello che gravita intorno a piazzale Della Rosa e include la reggia ducale, la chiesa del sacro tronco e appunto la Peschiera, che da anni risulta incompleto, perchè del Fontanazzo si può vedere l’aquila che sta alla sommità delle mura, guardando da piazzale Roverella, ma non ci si può passare davanti e tanto meno visitarlo da vicino. Cose che si potranno fare alla fine di questa opera di recupero e riapertura, prima di tutto del passaggio ravvicinato da cancello a cancello, che ha incluso la necessità di convenzioni con la Galleria estense e i privati proprietari di un lato del percorso.
L’obiettivo numero uno è la messa in sicurezza del percorso che consente di ammirare da vicino il Fontanazzo, ma il progetto include anche il restauro delle due colonne rivestite in tufo poste sul lato destro a lato del cancello; degli intonaci a lato dell’ingresso; la sistemazione della pavimentazione in ciottoli di fiume sotto il portico di ingresso; la manutenzione dei cancelli e del tetto.
L’intento finale sarebbe quello di arrivare a consentire una sorta di percorso guidato all’interno del Fontanazzo: “La grande Peschiera – spiega la delibera del progetto esecutivo – è opera di pregio per la complessità e l’articolazione delle decorazioni scenografiche e per la particolarità del complesso sistema idraulico; a conseguire un recupero dell’importante struttura monumentale, si sono concentrati l’impegno delle amministrazioni pubbliche (Comune di Sassuolo, Accademia militare di Modena, Soprintendenze) e anche di alcuni privati, serve ora un’azione di riqualificazione dei margini, perché solo tramite un’attenta azione di recupero anche di tali spazi, si può restituire concreta dignità alla struttura”.
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