(ANSA) In villa abbandonata ritrovati affreschi liberty di Galileo Chini
Scoperti a Castelfiorentino da Speziali, i dipinti di uno dei protagonisti del Liberty in Italia (ANSA)
La storia: accade una sera di metà Febbraio quando a notte fonda una notifica di Flickr riporta la pubblicazione di nuove immagini del fotografo urbex Jonathan Dellagiacoma (vincitore del primo premio nella 1ª edizione del contest nazionale Italian Liberty). Le fotografie attirano subito l’attenzione del giovane Andrea Speziali per l’ottima inquadratura degli scatti che restituiscono il fascino di spazi abbandonati ma, soprattutto, per gli affreschi Liberty che hanno la bellezza e la raffinatezza tipica della corrente artistica Art Nouveau, Le linee a “colpo di frusta”, lo stretto legame con il tema della natura, la simmetria, le figure femminili affrescate come fossero reali. Da quel momento inizieranno gli studi per identificare l’autore di quel capolavoro.
A distanza di poche settimane tutte le prove e i confronti tematici e stilistici condurranno ad affermare che gli affreschi sono opera di Galileo Chini, protagonista dell’arte Liberty in Toscana e nome di rilievo internazionale.
Riferisce Andrea Speziali, direttore di Italia Liberty, Museo Vucetich e da poco funzionario con delega alla Bellezza al Comune di Sarnico:
“Gli affreschi paragonati ad altri lavori tra pitture, ceramiche e disegni di Galileo Chini confermano che, a dar vita alle forme, ai colori della villa fiorentina è proprio la mano di Chini, la stessa struttura compositiva non lascia dubbi.
Messe a confronto diverse opere e disegni del Repertorio Chini – in corso di censimento – se ne ricava lo stesso stile e la medesima raffigurazione della natura.
Alcuni volti femminili hanno una fisionomia simile a quelli dell’opera La Primavera realizzata da G. Chini. Molte altre analogie confermano la tesi e tutta l’opera merita una pubblicazione specifica.
Considerata la villa nella sua composizione architettonica di inizi Novecento e la manifattura degli affreschi è presumibile che essi siano stati realizzati tra il 1898 e il 1905.
La dimora conosciuta come “villa dei Cipressi” venne costruita dalla famiglia Betti e venduta circa due anni fa a un facoltoso inglese. Il gioiellino Liberty unico nella località di Varna e dintorni venne costruito come regalo di nozze dal sig. Betti per la nobildonna Anna Sani”, continua Speziali che è già in fermento per aiutare a mettere in salvo questi capolavori dimenticati.
Nel 2012, alla vigilia della pubblicazione “Romagna Liberty”, una monografia per i Tipi di Maggioli, Speziali ha pubblicato la foto di villa Lydia in stile Art Déco a Viserba attribuendo il maiolicato a lustro a Galileo Chini senza incertezza, facendo scaturire un certo scetticismo manifestato da studiosi “accreditati”. La conferma di tale attribuzione arriverà nel 2016 quando Speziali ha ribaltato la tesi della critica ufficiale con il ritrovamento di un bozzetto ad acquerello firmato da Chini con i medesimi maiolicati realizzati per la villa riminese.
L’auspicio è che, anche in questo caso, i disegni preparatori dell’affresco possano essere ritrovati. Senza dubbio il giovane esperto che ha fatto parlare di sé con originali scoperte e studi, non resterà con le mani in mano. Definito dalla critica internazionale tra i più grandi esperti di Liberty in Italia, di Andrea Speziali si ricordano le ottime collaborazioni con fotografi urbex da cui partiranno le segnalazioni come quelle degli affreschi di E. Hurtè alla villa Cattini di Correggio.
L’Istituzione ITALIA LIBERTY, ieri come oggi, si rende disponibile con la volontà dell’attuale proprietà ad organizzare una raccolta fondi al fine di preservare dalle intemperie gli affreschi scovati per caso a Firenze e organizzare un convegno dedicato allo stile Liberty sull’opera di Chini nei prossimi mesi a Firenze, con la proposta ad un primo Museo del Liberty italiano che potrebbe trovare posto proprio nella villa abbandonata, custode silenziosa di opere memorabili che meritano di essere restituite al pubblico.