Regno Unito, Paese estero 31 maggio 2015

Seconda seduta del COMITES di Londra

30 Maggio 2015
Clerkenwell Road, Chiesa Italiana: Seconda seduta del (COMITES Comitato Degli Italiani all’Estero) di Londra

”18 PERSONAGGI IN CERCA D’ AUTORE”
O meglio, una “appollaiata” senza galli. Il gallo in questione era il Capo dell’ Ufficio consolare, o un suo rappresentante appositamente delegato, era’ assente alla seduta, la legge prevede che : ((Alle sedute del Comitato partecipa di diritto il capo dell’ufficio consolare , o un suo rappresentante)).
Una mancanza non trascurabile, perche’ attenzione, questi ha il ruolo di -”garante”-. La seduta e’ stata presieduta dal neo eletto Presidente Pietro Molle, uomo di spicco dell vecchio associazionismo ed aggiungerei persona rispettabile e stimabile. A parte qualche veterano tutti i membri erano alle loro prime armi, in rotaggio come loro stessi hanno fatto notare ai presenti. Devo ammettere che tutto sommato si sono comportati “discetamente”, a parte un episodio increscioso tra due membri, fatto per altro di natura del tutto personale che riguaderebbe piu’ la psicologia moderna che la vita politica e amministrativa di un ente elettivo.

Gli ordini del giorno, sono stati le commissioni e i parerei obbligatori sulle richieste di contributo ricevuto dagli Enti gestori e i mezzi di comunicazioni. Qui devo dire che ci sono state dell’ anomalie da parte dell’ esecutivo. Tutti sappiamo che i membri del comitato ( non oserei mai chiamarli consiglieri) per potere esprimere un parere obbligatorio, hanno 30 giorni di tempo, questi servono per accertare, l’ autenticita’ delle documentazioni ad esse correlate. Questo non e’ stato possibli perche’ mancavano le dovute documentazioni e progettazioni e il tutto e stato posticipato, alla prossima “appollaiata” ( il lettore usi discrezione) Altro discorso e’ stato per i contrinbuti per la stampa italiana all’ estero. Solo ”SM-Photo -La Notizia” ha presentato la domanda. Anche qui’ una “piccola” anomalia da riportare, era documentata da un’ unica fattura di £ 3.200.00, poi a parere dato il direttore responsabile ha fatto girare tra i membri una foto sul suo telefonino, di una pila di giornali. dove sta’ l’ anomalia ?
Per chi ha avuto gia’ a che fare con la stampa italiana all’ estero sa che non e’ la prassi e mi fermo qui. Il Presidente e non solo, durante la seduta, onde evitare troppi interventi da parte del pubblico ( togliendo la stampa cartacea e online circa due) aveva promesso ,e per la prima volta nella storia dei Comites, di dare loro la parola, purtroppo per il fattaccio sopra menzionato, la promessa si e’ “ arrualta nella marina”, per usare un eufemismo. (io ho sempre scritto e riscritto, che i Comites prenderanno reale valore solo quando i membri del pubblico supereranno quelli del Comitato).

Detto cio’, alla fine come per consuetudine Italica il tutto e’ finito a ”tarallucci e birra a parlare del piu’ e del meno”.
Badate bene che in una nostra petizioni del Marzo 2009 recante il numero 537, chiedevano al Parlamento italiano un provvedimento legislativo per un riordino di codeste rappresentanze dall’ estero, che ripubblichiamo, con l’ auspicio che almeno un membro del Comitato ne prendesse atto…

(1) Abolizione del Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (CGIE), organismo ormai del tutto pletorico, estremamente costoso e inefficiente. Con questo si intende esercitare un severo controllo sulla correttezza, sull’efficienza e sulla trasparenza delle nostre rappresentanze all’estero (Ambasciate, Consolati, Uffici Commerciali, Istituti di Cultura, Camere di Commercio, ecc). La lotta agli sprechi e ai soprusi andrà a beneficio di tutti gli italiani.

(2) Una riorganizzazione dei vecchi Comites con sistemi elettivi trasparenti sotto il controllo preventivo del dipartimento estero e con la possibilità, una volta alleggeriti dall’elefantismo dei CGIE, di poter incaricare, con nomine ufficiali, delegati governativi che organizzino le operazioni di voto con funzioni ispettive e di controllo. Questi nuovi organismi faranno da strutture locali per le esigenze degli Italiani ivi residenti.

(3) I compiti dei Comites debbono restare ben distinti da quello dei Consolati. I Presidenti dei Comites vanno eletti direttamente e non scelti dai Consiglieri. Il compito del Presidente, sarà quello di coordinatore senza diritto di voto, mentre il potere decisionale resterebbe ai Consiglieri a maggioranza relativa con voto segreto.

(4) Per evitare ulteriori sprechi occorre spostare le sedi e le segreterie nei Consolati. Le riunioni da tenersi negli stessi o negli Istituti di Cultura con dibattiti ed interrogazioni da parte dei partecipanti.. In altre parole, coinvolgere ed invogliare di più’ i cittadini e in primis i giovani.
I Presidenti dei Comites avranno il compito di presentare agli eletti all’estero nelle rispettive Circoscrizioni, un’appropriata relazione di proposte e interrogazioni, scaturita dalle riunioni. Almeno fino a termine di legislatura.

(5) Va istituita una Commissione di monitoraggio dei Comites all’interno del Comitato Permanente Italiani all’Estero, sanzionando con dei richiami i Comitati dormenti o poco efficienti, dopo il terzo richiamo prevederne la chiusura

P.S. detta petizione e’ stata poi abbinata nel 2011 alla Legge Tofani sulla modifica delle rappresentanze all’ estero. Passata al Senato arenata poi alla Camera per volere degli eletti di centro sinistra.

(Nella foto la seduta del COMITES di Londra del 30 Maggio 2015)

Ricordiamo la legge dice: (( Alle sedute del Comitato partecipa di diritto il capo dell’ufficio consolare o un suo rappresentante, e possono essere chiamati a partecipare, a titolo consultivo, esperti esterni. Possono inoltre far parte del Comitato cittadini stranieri di origine italiana, in misura non eccedente un terzo dei componenti eletti per i paesi europei e due terzi per i paesi extraeuropei. Tali membri sono designati dalle associazioni della comunità italiana ed eletti dai membri del Comitato, previo assenso delle autorità locali ))