La Festa dell’Epifania, le cui origini si perdono nel tempo, unisce il sacro e il profano: da una parte c’è la tradizione cristiana con l’arrivo dei Re Magi che, seguendo la stella cometa, vengono a far visita a Gesù Bambino portando oro, incenso e mirra; dall’altra la tradizone popolare che discende da origini precristiane, da riti pagani legati ai cicli stagionali e alla natura per poi unirsi al folclore, con la simpatica vecchietta, la Befana.
Una leggenda narra che i Re Magi, durante il loro viaggio, chiesere indicazioni ad una vecchia donna che non seppe aiutarli; i Re Magi le chiesero se volesse accompagnarli a far visita a Gesù Bambino, ma la vecchia rifiutò.
Dopo però la vecchina si pentì e così decise di mettersi anche lei in viaggio, distribuendo doni a tutti i bambini che incontrava, sperando che uno di loro fosse Gesù Bambino.
Da allora, la simpatica Befana, viene raffigurata come una strega buona, con il naso adunco e i vestiti rattoppati che porta dolcetti e regali ai bimbi buoni e carbone a quelli cattivi.
I bambini, la notte tra il 5 e il 6 gennaio, appendono calze per ricevere i suoi doni.