Acireale (Sicilia) 14 maggio 2016

Si intitoli una via o una piazza a Cristoforo FILETTI

SI INTITOLI UNA VIA O UNA PIAZZA A CRISTOFORO FILETTI.
Un comitato spontaneo ha richiesto alla Amministrazione Civica di Acireale di intitolare una via o una piazza centrale ad un illustre concittadino e cioè a Cristoforo Filetti, deceduto undici anni or sono. L’iniziativa del comitato non costituirebbe una “notizia” se non si fosse levata contro la voce di una sparuta minoranza acese. Il fatto è che Cristoforo Filetti, seppure riconosciuto da tutti quale uomo retto e coerente e seppure la Città di Acireale l’ha eletto per ben sei legislature senatore della Repubblica e l’ha avuto come sindaco (il primo a suffragio universale), ha avuto un passato da fascista. Una “macchia”, questa, che, per detta sparuta minoranza, annulla e sovrasta ogni merito. Siamo alle solite, dunque. Può il colore politico segnare un discrimine tra la dignità e l’indegnità o il valore e il disvalore? Ha dato una risposta negativa alla domanda la Città di Bari, che non ha esitato a intitolare ad Araldo Di Crollalanza una parte del lungomare barese, ha posto una sua statua in una piazza pubblica e un’altra nella pinacoteca provinciale. E hanno dato risposta negativa pure le città di Aprilia e di Altamura che, sempre ad Araldo di Crollalanza, hanno intitolato una via e la città di Monopoli, che gli ha intestato una piazza. Eppure, Di Crollalanza, morto nel 1986 nel corso della sua settima legislatura senatoriale, aveva avuto un passato fascista ben consistente: aderì al Fascismo nel 1919, guidò le squadre fasciste pugliesi nella marcia su Roma, fu deputato e ministro durante il periodo fascista e ricoprì cariche nella Repubblica Sociale Italiana. E ha dato risposta negativa la città di Catania che ha intitolato una strada a Filippo Anfuso, morto nel 1963, capo di gabinetto del Ministro degli Esteri Ciano, durante il Fascismo, ambasciatore e sottosegretario agli Esteri della Repubblica Sociale Italiana. Ha dato risposta negativa e, per certi versi più eloquente, la città di Giarre, che ha intitolato una strada a Giorgio Almirante, sul cui passato fascista è superfluo parlare. Con la intitolazione di una via ad uomini politici legati al Fascismo, Bari, Catania, Giarre ed altre città hanno inteso abbracciare il Fascismo? Assolutamente no. Hanno inteso onorare uomini illustri e che hanno agito lodevolmente, a prescindere dal loro credito politico. Se così non fosse, dovremmo sostenere, prendendo a prestito la terminologia psicanalitica, che l’ “Io” dei Garresi è scisso. E, infatti, Giarre, ha dedicato una via a Giorgio Almirante, ma un’altra anche ad Enrico Berlinguer. E’ da ritenere proprio l’opposto: l’ “Io” dei Garresi è del tutto integro, avendo superato le divisioni ideologiche e ricondotto alla unità il senso della storia. E, dunque, cosa aspetta Acireale a dedicare una via o una piazza a Cristoforo Filetti, per sei legislature senatore della Repubblica e primo Sindaco di Acireale eletto a suffragio universale?
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Nando Gambino