Catania (Sicilia) 21 ottobre 2017

Sit-In di protesta davanti al Consolato di Malta a Catania

21 ottobre 2017 3 – Consolato di Malta, via Martiri della Libertà 14, Catania
PROTESTA PACIFICA PER IL SILENZIO DELL’EUROPA E DELL’ITALIA
SULL’ASSASSINIO DELLA GIORNALISTA DAPHNE CARUANA GALIZIA

“Ci sono criminali ovunque si guardi adesso, la situazione è disperata”. Così ha scritto la giornalista d’inchiesta Daphne Caruana Galizia nell’ultimo post pubblicato sul suo blog, prima che un’autobomba la facesse saltare in aria. Questo atto di terrorismo mafioso, maturato in seguito alle sue inchieste sulla corruzione politica dei vertici dello stato maltese, E’ ACCADUTO IN UN PAESE EUROPEO.
Questo delitto è una minaccia pericolosa e aperta all’intera Europa, EUROPA CHE VERGOGNOSAMENTE TACE! Il silenzio dei capi di Stato europei compresa l’Italia, manifesta la fragilità delle istituzioni, il cui omertoso no comment può indurre a pensare che vi siano INDICIBILI EQUILIBRI DA TUTELARE.
Così come riteniamo ignobile che nessun esponente dei partiti italiani o del governo, nessun rappresentante dei vertici dello Stato italiano, abbia espresso ferma condanna rispetto all’accaduto considerato che la Caruana Galizia aveva denunciato gli intrecci affaristici tra il governo dell’Azerbaijan e l’Italia nella costruzione del gasdotto Tap (Trans Adriatic Pipeline, un gasdotto che collegherà l’Italia e la Grecia passando per l’Albania, consentendo l’afflusso di gas naturale proveniente dal Medio Oriente, dal Caucaso e dall’area del Mar Caspio) col suo giro di appalti e profitti miliardari e lo scempio ambientale che esso comporta in Salento nella terra degli ulivi.
Qualsiasi denuncia giornalistica, per quanto coraggiosa, risulta impotente se non trova orecchie disponibili ad ascoltarla e persone pronte ad attivarsi e a trarne le opportune conseguenze. Il premier maltese Muscat, costretto alle dimissioni durante il suo mandato di guida europea, proprio a seguito dello scandalo che lo ha riguardato direttamente, afferma in modo scontato che “nessuna rivalità giustifica una morte del genere”, ma questa sua dichiarazione risuona tardiva e insufficiente.
La giornalista Caruana Galizia, sull’Espresso e sul suo blog, producendo una grande quantità di prove documentali, aveva scoperchiato l’enorme flusso di denaro utilizzato per condizionare le scelte europee, (ad esempio, pagando tangenti ad europarlamentari affinché chiudessero un occhio sulle violazioni dei diritti umani in Azerrbaijan) tra i vertici dello stato azero e quelli dei paesi europei come Malta.
Questo stato di cose ci indigna profondamente sia come cittadini europei che come associazioni autonome impegnate a favorire il rispetto della legalità e dei diritti democratici, tra i quali quello della tutela della libera informazione.
Pertanto CHIEDIAMO ALL’EUROPA D’ISTITUIRE UNA COMMISSIONE D’INCHIESTA CHE CHIARISCA E VIGILI SULLE INDAGINI CHE SI STANNO SVOLGENDO A MALTA SU QUESTO ORRIBILE ATTO EVERSIVO.
CHIEDIAMO AL GOVERNO ITALIANO DI FAR INTERVENIRE LA COMMISSIONE ANTICORRUZIONE PERCHE’ VALUTI IL RISULTATO DELLE INCHIESTE DELLA CARUANA GALIZIA SULLA TAP, E NELLE MORE, DI BLOCCARE I LAVORI TAP IN SALENTO.
Chiediamo ai liberi movimenti di tutte le città italiane di svolgere analoghe manifestazioni per far sentire alto e forte il RICHIAMO ALLA TUTELA DEI GIORNALISTI ESPOSTI NELLE INCHIESTE ANTICORRUZIONE E ANTIMAFIA, PER FARE CHIAREZZA IN TEMPI RAPIDI SUL BRUTALE OMICIDIO DELLA GIORNALISTA CARUANA GALIZIA.
La manifestazione avverrà giorno 21 ottobre 2017 ore 10-13 presso la sede del Consolato di Malta in via Martiri della Libertà 14. Per garantire la massima apartiticità della manifestazione, è assolutamente vietata l’esposizione di bandiere e simboli afferenti partiti politici e delle associazioni aderenti all’evento.
Firmato
Movimento Agende Rosse – Gruppo “F. Morvillo” di Catania, Fondazione “La città invisibile”
Aderiscono alla manifestazione: Associazione “Antimafia e Legalità”, il Comitato “Angelo Niceta”,
I giornalisti e le testate: Luciano Mirone e L’informazione.eu, Sudpress, Sicilia Network, Nicola Borzi (il Sole24 Ore), Antimafia 2000

FOTO DI MARIO STRANO