FONTE NOTIZIA: http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Joan-Rivers-a-ruota-libera-Barack-Obama-gay-Michelle-una-trans-eca800b4-78c1-4d44-8cb4-ee03d7a8139b.html?refresh_ce
Un transgender alla Casa Bianca, l’omosessualità di Obama, le dichiarazioni di Joan Rivers e la sua strana morte.
Lo scandalo che non colpirà la Casa Bianca si tratta di un dibattito acceso nel web americano non solo sulla sessualità del Presidente USA, ma direttamente sul sesso della moglie. Sì, proprio così, Michelle Obama potrebbe non essere una donna.
Fino a ieri sembrava una notizia strana da relegare alle fantasie di repubblicani fanatici o alle paranoie di blogger “complottisti”: foto di Michelle Obama che ne mostrano le braccia muscolose, la struttura scheletrica della First Lady più simile a quella di un atleta di sesso maschile che di una donna, i lineamenti forse poco aggraziati, le dita delle mani che mostrerebbero un anulare più lungo dell’indice, esattamente come per i maschi, anziché il contrario… Quest’ultimo indizio viene ricondotto ad un articolo di Rebecca Coffey pubblicato il 1° luglio 2012 su Scientific American, secondo cui in una mano di un individuo di sesso femminile l’anulare potrebbe al massimo essere lungo quanto l’indice (in donne che incarnano una forte maschilità), ma potrebbe anche superarlo in persone androgine.
La maggior parte degli elementi che dimostrerebbero la maschilità di Michelle (il condizionale in questo caso è più che d’obbligo) sono riportati in questo video (a voi lettori la valutazione): https://www.youtube.com/watch?v=AwYrFaPGEMw
Eppure la vicenda sembra uscire dalla zona d’ombra della paranoia quando quest’estate, il 2 luglio 2014, l’attrice e comica statunitense Joan Rivers fa una dichiarazione alquanto strana, soprattutto per la serietà del tono con cui pronuncia le sue parole. Ad un intervistatore che le chiede se gli Stati Uniti siano pronti per un Presidente donna oppure per un Presidente gay, la Rivers risponde: “Abbiamo già un presidente gay, è Obama”.
Di fronte allo stupore dell’intervistatore, l’attrice spiega: “Come, non lo sapete? Michelle Obama è una trans. Una transgender. Tutti lo sanno”, senza perdere la serietà.
Le sue parole, che sembravano avvalorare le indiscrezioni su Barack e Michelle (o Michael?), hanno assunto una importanza ancora maggiore però in seguito alla morte, avvenuta proprio poche settimane dopo, della stessa Rivers.
Il 28 agosto Joan Rivers entra al Mt. Sinai Hospital di New York per un’arresto cardiaco, avvenuto durante un’operazione esplorativa alla gola e all’intestino condotta il giorno stesso alla clinica Yorkville Endoscopy di Manhattan. Una operazione che non prevede normalmente particolari complicazioni. Eppure qualcosa va storto e le condizioni in cui arriva al Mt. Sinai spingono i medici ad indurre l’attrice al coma farmacologico. Uno stato in cui verserà fino alla sua morte il 4 settembre. Molte ombre però sono sorte proprio sulla sua morte ed in particolare su quanto successo alla Yorkville Endoscopy.
Ufficialmente secondo l’autopsia la Rivers sarebbe morta per una “encefalopatia anossica causata da un arresto ipossico durante laringoscopia ed endoscopia gastrointestinale superiore con sedativi Propofol”.
In pratica, il cervello della Rivers sarebbe rimasto senza ossigeno per troppo tempo durante la doppia operazione a cui l’attrice è stata sottoposta, mentre era stata anestetizzata con il Propofol. La mancanza di ossigeno avrebbe causato l’arresto cardiaco. Qui però sono sorti i dubbi di molti, soprattutto della figlia Melissa che ha aperto una causa legale contro la clinica per la morte della madre. Secondo quanto dichiarato da un membro dello staff agli investigatori del Dipartimento per la Salute di New York, la dose di Propofol somministrata a Joan Rivers sarebbe stata di 300 milligrammi, decisamente superiore ai 120 necessari per l’anestesia (singolare che anche Michael Jackson sia morto per un’overdose di Propofol nel 2009). Un grave errore, se confermato, ma non il solo.
VIDEO ORIGINALE con le dichiarazione “scottante” della Rivers: https://www.youtube.com/watch?v=Et38_Ufv-Jw