Brembio (Lombardia) 02 agosto 2015

State calmi. A Brembio non sta succedendo niente di grave

Gli appartamenti del complesso residenziale di Via Monte Grappa 9, a Brembio, che ospiterà una quota di “richiedenti asilo” in conseguenza del bando per l’accoglienza emesso dalla Prefettura di Lodi, sono attualmente offerti in vendita sul sito di Immobiliare.it dall’agenzia Punto Casa Lodi di Borghetto Lodigiano (www.puntocasalodi.it).
Il complesso residenziale viene così descritto: “In particolarissimo contesto, in fase di realizzazione, disponibilità di appartamenti di varie tipologie e metrature, anche con giardino privato. Edificio realizzato con tecniche e materiali al fine di raggiungere un elevato isolamento termoacustico ed un notevole risparmio energetico, murature esterne con cappotto isolante, solai e coperture con pannelli isolanti termoacustici, impianto di riscaldamento autonomo, predisposizione per impianto di condizionamento d’aria, impianto tv satellitare, videocitofono. Ottime finiture. Possibilità di personalizzazione”. L’immobile classificato di classe signorile, si sviluppa su tre piani. Gli appartamenti hanno come caratteristiche, oltre a quanto già sopra detto, 1 o 2 camere, 54-76 mq, 1 bagno, un angolo di cottura, box singolo e cantina, classe energetica B 56,52 kWh/mq anno, e vengono offerti non arredati ad un prezzo di 65 mila euro trattabili.
Come è stato detto sabato nell’assemblea pubblica organizzata dall’amministrazione comunale per informare i cittadini, la proprietà dell’immobile ha messo a disposizione il complesso, in affitto, a Area Solidale Onlus, un consorzio che svolge attività di assistenza sociale residenziale; nel complesso dovrebbero essere ospitati inizialmente dai 25 ai 30 migranti. Alla base della decisione della proprietà, è stato detto, sarebbero le difficoltà con le banche ed il fatto che in una situazione di crisi edilizia, le case in vendita non trovano acquirente. Il complesso di Via Monte Grappa oltretutto non è il solo in vendita in paese, ma ha un’ampia concorrenza, sul mercato immobiliare e in ambito di aste giudiziarie, di case nuove, ristrutturate e piani di lottizzazione in atto.
Non è un caso, dunque, che i bandi delle prefetture, ritenendo gli enti locali latitanti nell’affrontare il problema dell’accoglienza, si rivolgano direttamente a privati, vista l’attuale situazione di acqua alla gola di molti imprenditori edili, per la possibilità di sfondare porte aperte, trascurando, però nel contempo, tutti i rischi connessi e le tensioni sociali che simili scelte calate dall’alto possono determinare.
A Chieve, il Comune, tra l’altro, aveva rilevato, come si è letto nei giorni scorsi, che la palazzina alla base dell’accordo tra prefettura e privato potrebbe essere oggetto di un presunto “abuso edilizio” ed aveva dichiarato che “nessun tecnico del Comune, poi, ha verificato l’interno e se esistono le condizioni di abitabilità”. Per quanto riguarda il complesso residenziale di Brembio risulterebbe, secondo indiscrezioni, che il certificato di abitabilità sia stato rilasciato solo una decina di giorni fa, con un’urgenza, se non riferita all’uscita del bando prefettizio, difficilmente spiegabile, e che vi siano per contro dei dubbi, sollevati anche dalla minoranza, sulla regolarità edilizia del fabbricato e si intendano fare dei controlli più puntuali.
L’emergenza profughi ha tutte le caratteristiche di uno stato di guerra: se così è lo si dica. Se siamo in guerra, le istituzioni devono darne informazione ai cittadini e non far finta che non succeda niente di grave.
Testimonianze raccolte su Facebook parlano di un camion di Mondo Convenienza dal quale sarebbe stato già scaricato l’arredamento essenziale per gli appartamenti di Brembio. Un’affermazione simile è stata fatta nel corso di un intervento del pubblico durante l’assemblea e non è stato smentito. Altri dati “sfuggiti” a chi parlava dal tavolo indicherebbero che la onlus avrebbe presentato un offerta con ribasso non di pochi centesimi. Particolari, insomma, che seppure non confermati farebbero pensare ad un concreto arrivo imminente, come sintetizza bene un commento su Facebook di uno dei presenti alla riunione in Piazza Europa: “Il nostro sindaco spalleggiato molto bene ha detto chiaro e tondo che è contrario ma arrivano…”.
Resta il problema quanti. A Chieve, nella struttura gestita in via Zambonelli dalla srl “Garbata accoglienza”, vi sarebbero attualmente 38 ospiti a fronte dei 18 posti disponibili, dopo che 5 persone già se ne sarebbero andate di loro spontanea volontà. Se la proporzione fosse a Brembio la stessa rispetto ai posti disponibili indicati in 25/30, ci si potrebbe aspettare un numero variabile da 55 a 63 persone. E se i criteri di accoglienza della onlus fossero quelli attuati per la casa di Via della Selvagreca in Lodi, si potrebbe, sì, anche arrivare anche agli ottanta ventilati nelle indiscrezioni iniziali.