Palermo (Sicilia) 21 dicembre 2017

Strage di Ustica, la verità nascosta, siamo tutti vittime

Di Michela Silvia

Quel pizzico di verità su Ustica strappata dagli artigli della ragion di stato la dobbiamo ad Andrea Purgatori che è stato anche l’autore del “Muro di gomma”, il primo film sulla strage che provò a sfondare quello ben più spesso dell’omertà in cui nel tempo è stato occultato l’impossibile affinché non si arrivasse alla verità dei fatti che invece sono lì, alla portata anche delle menti più semplici.
Dopo 37 anni sono arrivate nuove testimonianze che confermano quello che si voleva nascondere in virtù di quella ragion che dello stato protegge solo il suo apparato ma mai le vittime di tutte le stragi, omicidi, attentati rimasti pressoché impuniti né restituisce giustizia alle loro famiglie
Il 27 giugno del 1980 ottantuno persone fra cui sei bambini morirono nell’esplosione del Dc-9 Itavia, molte non sono mai state ritrovate e hanno raggiunto l’eterno riposo sul fondo del mare. Oggi sappiamo che quell’esplosione non è stata casuale ma dolosa e criminale.
Le tragedie collettive che riguardano un paese non sono solo i morti, le vittime, è anche tutto ciò che è dentro quelle tragedie.
Le vittime sono anche le persone che restano vive ma la cui vita non sarà mai più la stessa.
Ci sono voluti trentatré anni perché un giudice stabilisse che i morti di Ustica sono una responsabilità dello stato ovvero anche nostra e delle stesse vittime, dunque non dei diretti responsabili, quei traditori dello stato che un nome e cognome ce l’hanno, di chi ha permesso che si violasse lo spazio aereo, di chi in tutti questi anni si è reso complice di omissioni, depistaggi, coperture, di chi ha fatto in modo che come sempre accade in questo paese indagini e processo si allungassero oltremodo ché più s’allunga il brodo e più i colpevoli hanno la possibilità di farla franca.
E nessuno è stato messo di fronte alla responsabilità di quei morti e di tutto quello che è accaduto dopo, la perdita del lavoro per un sacco di gente, la ricollocazione in compagnie aeree fantasma come l’Air Mediterranée prima e dopo in Alitalia con qualifiche e stipendi molto inferiori. Detto questo, ringraziando Andrea Purgatori per non aver mai smesso di cercare la verità su Ustica mi chiedevo perché un giornalista come lui, della sua caratura debba farsi coinvolgere dal teatrino mediatico dei talk show partecipando al giochino della propaganda.
Lasci perdere Purgatori,si tenga stretto il valore dimostrato in tutti questi anni e certe scemenze, tipo difendere la ditta” Renzi&Boschi”, le faccia fare a chi giornalista non lo è mai stato.