Stenterello è l’unica maschera tradizionale fiorentina, ma poco divulgata nell’intera Toscana.
Diventa, dal 700, maschera del Carnevale e del Teatro fiorentino, almeno secondo le testimonianze di Pellegrino Artusi e Pirro Maria Gabrielli, ma fu anche l’ultima maschera della commedia dell’arte.
Il suo costume è allegro e sconclusionato, con un tricorno nero, una giubba azzurra con sotto un panciotto giallo canarino, dei calzoni corti neri, due allegre calze diverse e una parrucca bianca con il codino all’insù.
«…dal palcoscenico Stenterello lanciava frizzi e motti scevri però di volgarità, tanto che famiglie intere assistevano al suo spettacolo»
Stenterello è il soprannome che veniva dato ai bambini che sembravano, per la loro gracilità, “cresciuti a stento”. Questa figura è stata inventata da un attore fiorentino, certo Luigi Del Buono (1751-1832) che, come autore, scrisse divertenti commedie popolari, tra cui Ginevra degli Almieri sepolta viva in Firenze, La villana di Lamporecchio, Sempronio spaventato dagli spiriti, La bacchettona, Il padre giudice del figlio. Le brillanti commedie di Del Buono, avevano come protagonista proprio il personaggio di Stenterello, magrino, piccolo di statura, sparuto, gracilissimo, di carnagione giallognola, con ciglia arcuate e fronte spaziosa, con atteggiamenti goffi. Da questa figura teatrale, che fece così bene parte dell’immaginario fiorentino, nacquero modi di dire, coniati proprio su Stenterello.
Lo stesso Giosué Carducci nella poesia Davanti a San Guido, per attaccare quelli che sulla scia del Manzoni tentavano di imitarlo non riuscendoci, ma cadendo nel patetico, inserendo nei loro scritti parole e frasi fiorentine, scrisse: “… la favella toscana, ch’è si sciocca/ nel manzonismo de gli stenterelli”.
Pellegrino Artusi in La scienza in cucina e l’Arte di mangiar bene, ricorda che la cucina “…è una brinconcella; spesso e volentieri fa disperare, ma dà anche piacere…” e, riportando la ricetta delle Frittelle di tondone, scrive: “Se non sapete cosa sia un tondone, chiedetelo a Stenterello che ne mangia spesso perché gli piace…”.
Lo “Stenterello” fu anche un periodico satirico risorgimentale pubblicato a Firenze negli anni 1848 e 1849.
Nella foto, un vecchio segnalibro degli anni ’50 – ’60.
giorgio mancini
© TUTTI I DIRITTI RISERVATI