Mombello Di Torino (Piemonte) 28 aprile 2016

TJF 2016 – 29 APRILE

TJF 2016 – 29 APRILE
MILES MODE – DÉFILÉ DI MODA ISPIRATO A MILES DAVIS
Ore 18.00 (ore 21.00 replica) – CAP 10100, corso Moncalieri 18
Prenotazioni cap10100@gmail.com tel.3496382936

DESCRIZIONE
«La musica e la vita sono solo questioni di stile», ha scritto Miles Davis nella sua autobiografia.
Per la prima volta al mondo questa frase viene messa alla prova dei fatti, in un défilé di moda che proprio a Davis si ispira.

Oltre sessanta stiliste in erba dell’Istituto di Moda Mara Scalon si sono confrontate con l’immaginario del jazz, con le suggestioni della sua storia e delle sue note per produrre i circa ottanta capi originali che ammireremo nel corso della serata. Miles Davis ha cambiato più volte il corso del jazz, anticipando le nuove tendenze musicali e influenzando anche la storia del costume della seconda metà del Novecento. Davis ha fatto dell’eleganza una prerogativa nella musica come nella vita, che ripercorreremo dagli anni del cool jazz (e cool è un termine ancora oggi fondamentale nel gergo giovanile), per poi attraversare il rock degli anni ’70 fino a diventare un’icona pop degli anni ’80. In questi mesi sta uscendo nelle sale europee un film girato e interpretato da Don Cheadle, Miles Ahead, un biopic sul trombettista che ha già fatto notizia alla Berlinale.
Un soggetto attuale dunque per una sfilata che verrà raccontata in diretta da Matteo Negrin con le musiche di Miles dagli anni ’40 agli anni ’80 e che faranno da ispirazione e sfondo alle realizzazioni delle allieve dell’Istituto di Moda Mara Scalon, scuola di formazione altamente professionalizzante fondata a Torino dall’omonima titolare negli anni Sessanta, con l’obiettivo di orientare, formare e addestrare tecnici della moda in grado di lavorare con passione ed esperienza.

Matteo Negrin: “Con questa produzione originale il Torino Jazz Festival può vantare un nuovo primato, la mise en espace dell’estetica jazzistica nell’ambito della moda in prima mondiale. Abbiamo declinato il concetto di stile sulla figura di Davis seguendo le stesse suggestioni che hanno portato all’uscita nelle sale cinematografiche in questi giorni del film Miles Ahead, un biopic sul trombettista che ha già fatto notizia alla Berlinale. Oggi più che mai possiamo dirci singolarmente in sintonia con le suggestioni che a livello mondiale si muovono intorno a ciò che chiamiamo Jazz. E il tratto della contemporaneità ci riporta – ancora una volta e non per caso – alla figura di Miles, che almeno personalmente ha segnato gran parte della mia vita artistica.”

Regia: Valentina Gallo – In collaborazione con: CAP10100 – Associazione Glocal Sounds – Istituto di Moda Mara Scalon

Gli Stilisti: Albori Stefania, Andretto Laura, Aurigemma Jacopo, Ayari Maram, Bagna Manuel, Balestra Elisa, Baraldi Monica, Berta Silvia, Biasin Sharon, Bordin Silvia, Cannela Serena, Cavalera Francesca, Cavro Giorgia, Chiadò Rana Elisabetta, Ciobanu Natalia, CochisVeronica, Coletti Martina, Conti Dario, Cresto Marta, Di Fazio Gaetano, Feloni Daniela, Ferroglia Lara, Ferroglia Ilenia, Galetta Camila, Ghelfi Laura, Gibeli Anamika, Giulio Stefania, Gutu Natalia, Kemandjou Alvine, Lodde Marianna, Lovoi Viviana, Malatesta Simona, Marino Ilaria, Martinez Susana, Miraglia Luisa, Mocci Tiziana, Olivetti Cristina, Pappadà Martina, Piana Rita, Pirone Stefania, Pizzinat Julia, Prato Anna, Pusanti Rosalba, Revelo Giulia, Roseli Emilia, Saccardo Marta, Scanferla Sara, Seck Koura, Sides Alba, Solagna Jessica, Tatti Erika, Tedeschi Valeria, Torres Sheyla, Turco Elisa, Urbano Chiara, Vargas Ana, Venditti Anna, Vittadelo Eleonora, Zanelati Elisa, Zangelmi Federica, Zeppegno Martina, Zuin David.

SUGGESTIONI STORICHE
GLI ANNI ’40
Gli anni ’40 coincidono con il primo periodo newyorkese di Miles Davis.
Miles è un ragazzo che dalla provincia approda alla Grande Mela con tanto rispetto e altrettanta determinazione. Conformemente alla sua indole, il trombettista rinuncia all’emulazione dei musicisti più maturi di lui, come Charlie Parker o Dizzy Gillespie, preferendo suggerire il suo proprio punto di vista. È di questi anni “Birth of the cool” cui si associa la genesi dello stile chiamato “Cool Jazz” e ancor più la fortunata espressione “Cool” che ancor oggi, a distanza di decenni, rimane un termine fondamentale nel gergo giovanile per definire qualcosa che ha stile.

GLI ANNI ’50
Gli anni ’50 sono il periodo di affermazione di Miles come canone di timbro ed eleganza nell’universo jazzistico. Il suo primo quintetto era e resta uno standard di inarrivabile creatività e raffinatezza, mentre le sue collaborazioni con l’orchestra di Gil Evans lo proiettano tra i punti fermi della storia della musica afroamericana. MNei rari filmati dell’ultima parte del decennio, possiamo apprezzare come il suo stile abbia completamente rivoluzionato l’immaginario del musicista nero, che non è più un hipster della 52ma strada ma un artista consapevole di sé e capace di affrontare la cultura del Vecchio Continente senza ombra alcune di timore reverenziale.

GLI ANNI ’60
Gli anni ’60 sono per Davis il periodo di maggiore ricerca e consapevolezza artistica.
Mentre l’universo jazzistico si divide tra epigoni del passato e giovani incendiari in preda alle fiamme dell’estetica free, Miles decide di intraprendere una personale strada all’insegna del gusto e dello stile, accompagnandosi ad un nuovo quintetto fatto di musicisti giovanissimi che – come sempre accadrà nella sua vita – lo aiuteranno a rimanere ancorato ai suoni e alle suggestioni del momento. In cambio lui assicurerà loro l’esperienza necessaria per trasformare la loro creatività da pietra grezza a diamante brillantissimo.

GLI ANNI ’70
Gli anni ’70 sono gli anni dove il mondo vuole la fantasia al potere. Miles si fa interprete di questa istanza da par suo, come avanguardia e mai come gregario: è tra i primi nel mondo del jazz a sperimentare il sound degli strumenti elettrici cercando un suono che possa spaziare senza confini tra il jazz, il rock e il funk. Le copertine dei suoi dischi – autentiche opere d’arte del loro tempo – sono felicemente assimilabili alle copertine dei 33 giri di Jimi Hendrix o Sly and the Family Stone, e costituiscono un punto di riferimento per la ricerca cromatica che ispira le creazioni dedicate a questi anni.

GLI ANNI ’80
Gli anni ’80 costituiscono l’ultimo periodo della vita artistica di Miles. Lontanissimo dall’idea di adagiarsi sulle glorie del passato, e consapevole della sua indiscutibile personalità, dà mandato al giovanissimo bassista e polistrumentista Marcus Miller di inventare un sound assolutamente cool e contemporaneo, che lui stesso impreziosirà con il timbro inconfondibile della sua tromba con sordina.Negli ultimi anni della sua viti Miles era arrivato a disegnarsi direttamente gli abiti da indossare, e le sue camicie ed il look estremamente colorato erano diventati un originale marchio di fabbrica.
Ingresso libero
#tjf2016 – www.torinojazzfestival.it