Mombello Di Torino (Piemonte) 25 aprile 2016

TJF 2016 – 25 APRILE IL JAZZ DELLA LIBERAZIONE

TJF 2016 – 25 APRILE IL JAZZ DELLA LIBERAZIONE

INFORMAZIONI SUL FESTIVAL

Torna il Jazz della Liberazione, collegato alla novità del 2016, la nascita del nuovo centro culturale Polo del ‘900 e alla mostra: Lungo un secolo. Liberazioni e oppressioni nel Novecento. Il Jazz della Liberazione si articola in due momenti. Il primo riguarda la giornata del 25 aprile: si parte con il concerto pomeridiano sotto il porticato dei Quartieri Militari Juvarriani, accompagnato da alcune letture sul significato della giornata a cura della scuola per attori del Teatro Stabile di Torino; si prosegue in piazza Castello sul main stage del festival per il denso spettacolo della MinAfrìc Orchestra con il quartetto vocale Faraualla.

La rassegna Novecento. Il primo secolo del jazz anima la mostra allestita nei nuovi spazi del Polo nei giorni successivi, con due concerti presso la nuova area eventi allestita presso Palazzo San Daniele. La rassegna accompagna la mostra dialogando con i suoi temi. L’idea è nata “rubando” il titolo a una fortunata intuizione dell’esperto d’arte e di jazz Daniel Soutif. Ognuno dei tre concerti si sdoppia, giocando sul tema della mostra Lungo un secolo e declinando in maniera originale le possibili connessioni.

Il viaggio del Novecento proposto dalla mostra è anche un percorso in musica, fatto di dicotomie: seguendo questa suggestione la Big Band Theory (25 aprile) propone lo swing classico degli anni Quaranta e le musiche da film che hanno avuto tanta fortuna negli anni Sessanta; Riccardo Zegna (26 aprile) conduce prima il pianoforte al cuore della estetica nera, da Ellington a Monk, per poi immergerlo nel post bop contemporaneo; Il Porta Palace Collective (27 aprile) racconta l’avanguardia jazz americana insieme a quella europea di matrice colta, spesso vissute in antitesi e qui riunite sotto l’egida di un maestro quale Giancarlo Schiaffini.

Coprogettato e sostenuto da Compagnia di San Paolo, Città di Torino e Regione Piemonte, il Polo del ‘900 è un centro culturale aperto alla cittadinanza e rivolto soprattutto alle giovani generazioni e ai nuovi cittadini. Grazie alla ricchezza di fonti documentarie, alla pluralità delle esperienze e ricerca dei diversi enti culturali coinvolti nel progetto, il Polo diventerà il contenitore e l’attore di attività e iniziative capaci di far dialogare memoria e attualità.

APPUNTAMENTI DEL MAIN – 25 APRILE
Ore 11.30 TEATRO VITTORIA, VIA ANTONIO GRAMSCI 4
SIMONE GRAZIANO FRONTAL
David Binney, sassofono alto, live electronics – Dan Kinzelman, sax tenore – Simone Graziano, pianoforte, composizioni – Gabriele Evangelista, contrabbasso – Stefano Tamborrino, batteria – In collaborazione con Auand records – Posto unico numerato euro 5.
In bilico tra groove contemporanei e influenze di scuola newyorkese, Simone Graziano, pianista e compositore toscano, è giunto alla seconda esperienza discografica da leader del gruppo Frontal, una realtà che ha raggiunto una propria cifra stilistica. La musica di Graziano si muove tra la ricercatezza delle parti obbligate – spesso costruite sul succedersi stratificato di cellule melodiche e ritmiche – e la libera interazione tra i musicisti. Nell’economia generale nessuna voce strumentale prevale sulle altre, neanche il pianoforte, proponendo una visione dialettica della musica. Molte delle composizioni posseggono una forma circolare: le parti si inseguono rincorrendosi a spirale. In questo gioco viene a perdersi l’idea standard di accompagnamento canonico del tema; ogni voce danza con le altre. Tutto questo universo espressivo dimostra l’assoluta volontà di democratizzare le parti strumentali. La musica di Graziano è specchio di tensione pulsante e sensibilità aperta. Si modella sulla fremente esplorazione di strutture circolari trovando un perfetto bilanciamento in momenti di libertà sonora. Il magistrale ruolo giocato da David Binney, uno degli improvvisatori più importanti emersi nell’ultimo ventennio, consente al progetto di brillare ulteriormente.

ORE 18 – PIAZZA CASTELLO
MINAFRÌC ORCHESTRA & FARAUALLA – Pino Minafra, tromba, flicorno, composizione – Livio Minafra, pianoforte, pianoforte elettrico, composizione – Vito Francesco Mitoli, Marco Sannini, trombe – Roberto Ottaviano, sax soprano – Gaetano Partipilo, sax contralto – Carlo Actis Dato, sax tenore – Nicola Pisani, sax baritono – Beppe Caruso, Marzella Michele, tromboni – Giorgio Albanese, fisarmonica – Giorgio Vendola, contrabbasso – Vincenzo Mazzone, Giuseppe Tria, batteria, percussioni – Faraualla: Gabriella Schiavone, voce e composizione – Maristella Schiavone, Terry Vallarella, Serana Fortebraccio, voci. MinAfrìc Orchestra, ensemble guidato da Pino Minafra, istrionico trombettista ruvese, incontra il quartetto Faraualla, quintessenza della vocalità femminile mediterranea. Sul palco Pino Minafra (composizione, direzione, tromba, flicorno, megafono) sarà affiancato dal gotha del jazz pugliese, in un ensemble aperto anche ad alcuni dei maggiori musicisti nazionali che con Minafra condividono da tempo passioni e progetti. La MinAfrìc Orchestra nasce con l’intenzione primaria di dare voce e suono alle musiche del nostro tempo, volgendo lo sguardo su tutto l’orizzonte geografico, musicale e culturale del Sud. Un progetto intenso e articolato, che unisce con la musica le complesse diversità che circondano la Puglia, naturale ponte verso l’Oriente, il Mediterraneo, l’Africa, i Balcani e la Nuova Europa di oggi. Accogliendo una richiesta del TJF, Pino Minafra propone un suo particolare e unico omaggio al 25 aprile che si apre con la poesia del Canto General di Pablo Neruda per proseguire poi con alcuni riferimenti alla tradizione musicale resistenziale.

Al termine della Fiaccolata per il 25 Aprile

Ore 21.45 PIAZZA CASTELLO
PULSE! (JAZZ AND THE CITY)
UN PROGETTO DI MAX CASACCI – DANIELE MANA (VAGHE STELLE) – EMANUELE CISI
Max Casacci, chitarra, live electronics, composizione – Daniele Mana (Vaghe Stelle), live electronics, composizione – Emanuele Cisi, sassofoni, composizione – Gianluca Petrella, trombone, live electronics – Flavio Boltro, tromba – Sergio Di Gennaro, pianoforte – Furio Di Castri, contrabbasso
Enzo Zirilli, batteria – E con la preziosa partecipazione di: Enrico Rava, tromba – Ensi, voce – Musica Nuda: Petra Magoni, voce – Ferruccio Spinetti, contrabbasso. Prima assoluta. Produzione originale Torino Jazz Festival

“Come dei saldatori che portano lenti protettive quando usano la fiamma ossidrica, così noi guarderemo ai suoni della città attraverso i filtri e le sfumature cromatiche dei linguaggi musicali più attuali, dai quali ormai il jazz non può rimanere estraneo. E’ nella sua stessa natura infatti l’inclusione di elementi esterni e diversi, per continuare ad autoalimentarsi e creare una combustione incessante”.
Emanuele Cisi “Partiamo dalla fine. Immaginiamo un album, che nasca dai rumori di una città. Una città precisa: Torino. Immaginiamo che questi rumori (il traffico, le campane, gli ingranaggi delle fabbriche, i segnali acustici dei mezzi pubblici, le voci degli stadi, i fiumi, le fontane, i mercati…) vengano trasformati in musica mediante le tecnologie dei software musicali. Che questi rumori diventino una tavolozza capace di dipingere uno sfondo ritmico sonoro per altre voci musicali del medesimo luogo. Il ritmo dei rumori della città, le voci degli strumenti del jazz di quella città. Un incontro tra linguaggi e generazioni, che analogamente a quanto sta succedendo nella Los Angeles di Flyng Lotus e del rapper Kendrick Lamar possa ospitare voci di un’altra provenienza. Quella dell’hip hop. Insomma l’incrocio tra elettronica, jazz e hip hop è in questo momento una delle tendenze più all’avanguardia”.
Max Casacci “Abbiamo pensato che i campionamenti della città potessero essere la base per un racconto più suonato e l’occasione del TJF ci è parsa unica dal punto di vista artistico e narrativo”. Daniele Mana La sfida dello spettacolo è trasformare questa “narrazione” in un grande evento musicale, nel cuore della città.
Max Casacci ha già realizzato molte cose come produttore, compositore, autore. Oltre ad aver fondato i Subsonica nel 1996.
Daniele Mana, noto con lo pseudonimo Vaghe Stelle, è oggi l’unico italiano a pubblicare per la Other People di Nicolas Jaar, l’etichetta elettronica internazionale più cool del momento.
Emanuele Cisi, sassofonista e compositore, è da molti anni uno degli ambasciatori del jazz italiano nel mondo.