Genio. Amore. Felicità.
L’attitudine è un programma. Una costrutto. L’attitudine e la morale, l’attitudine e la seduzione, l’attitudine e l’etica, l’attitudine e il dialogo; un insieme intrinseco di informazioni basate sul principio di volontà. Siamo ciò che vogliamo essere? Se no, come riuscirci?
L’atto di volontà è un combustibile potente che sopporta e supporta ogni idea nei suoi momenti più drammatici e disperati. Tutti i creativi colpevoli di invenzioni prima bizzarre poi spettacolari, hanno colpito la scienza e la vita umana. Questo significa che l’individuo anche in mancanza di approvazione se determinato, usa le proprie regole e la propria attitudine per reagire ai conflitti esterni.
Solitamente l’esterno approva l’abitudine, l’ordinario, ciò che c’è già e che anche se copiato si sa a priori funzioni ma cosa succede se un nuovo “qualcosa” entrasse nelle nostre vite? Quel qualcosa sarebbe percepito come alieno e solitamente noi diffidiamo da ciò che non conosciamo. Risposta banale e
La coerenza e l’incoerenza, la correttezza e l’scorrettezza, sulla scala di ciò che vogliamo concepire “un mausoleo magnifico” oppure “una opera d’arte” un oggetto o un utensile, una energia innovativa (basti pensare alla sparizione dell’ingegnere che progettò il motore a idrogeno – fine bizzarra e in linea con l’attuale uso dei petroli che se abolito provocherebbe danni ingenti tra i nuovi mostro biliniorari che lucrano sulle risorse del pianeta) in un qualunque scienziato o chiamiamolo semplicemente “talento”, sono semplicemente un abuso semantico … à la guerre comme à la guerre. Noi. Loro. Loro sono gli spettatori, forse e sicuramente più alieni dei mostri immaginari e dei Godzilla. Loro ci osservano mentre concepiamo, costruiamo l’ennesima cosa criticabile, in quel minuto e per quel momento della storia inutile. Eppure Le Tour Eiffel …
Einstein dopo massacranti e continue correzioni , dopo ore passate a rivedere e riformulare la sua Teoria della Relatività e non solo, dopo ore nel aver dubitato di poterla concentrare e risolvere … disse testuali parole: nel sogno, ho avuto una illuminazione.
Gli scrittori nelle ore notturne, inconsciamente, pensano allo sviluppo caratteriale dei loro personaggi, alla dinamica tra le loro azioni e questo indipendentemente da quello che fanno quando noi siamo coscienti. Quei personaggi immaginari diventano veri e propri compagni di viaggio. Amici. Le Muse ispiratrici sono notturne? Non credo, credo sia nel momento di riposo della parte cosciente che il meglio avvenga. Lo stesso Stephen King solo nei deliri da droghe poteva concepire e sviluppare trame altrimenti impossibili …
La genialità è sempre accompagnata da stupore. Non sempre accettata e spesso, più spesso che raramente, messa in discussione.
L’attitudine è una formula basata sulla coerenza e la coerenza è uno dei pilastri portanti per la vita e le nostre idee. Siamo partiti per un viaggio, abbiamo sbagliato mappa, noi potremmo tornare indietro ma se coerenti al progetto noi continuiamo perché sapevamo che partivamo per un viaggio e per arrivare alla meta, avremmo accettato delle variabili, tempeste, ritardi ecc …
Pensiero e azione. Volontà e processo.
Siamo uomini delle nostre opere. Le nostre creazioni sono atti supremi delle nostre menti, dei nostri spiriti – a cosa serve la genialità se il nostro processo ha poi una fine? La vita di un genio ha fine. Creiamo per noi stessi o per gli altri? Perché abbiamo bisogno di essere premiati dalla nostra specie o mostrare alla nostra specie, l’apice del nostro virtuosismo? Al parrossismo vulcanico di una realizzazione straordinaria cosa ne consegue? Nel mio modesto essere, credo che ci sia una intima competizione con noi stessi e gli altri sono arbitri di questa marcia verso l’evoluzione di un individuo. Ciò che resta di noi deve essere il meglio di noi.
La genialità veste attitudini bizzarre tutte concentrate in una unica motrice di volontà. Creiamo perché ci rende felici e la felicità è un premio morale che nessuno può regalartici ma solo noi sentirlo quando e se appagati dalla scalata in noi stessi o dall’appagamento delle idee e dei pensieri che mettiamo in atto.
Il genio King Kong con scarsa speranza in natura di essere capito.
La genialità è un termometro. E’ una battaglia con noi stessi. Tutti potremmo ma non molti credono nella propria volontà. La genialità è combattuta dall’abitudine a ciò che è regola e ordinario. A ciò che ci compete o non ci compete fare. Genio è pari all’amore. L’amore ha regole sue. La genialità a volte esce dalle regole per esprimersi e per essere compresa da altri. Questo significa che amiamo la nostra mente più degli altri?
Non c’è competizione con gli altri. Noi siamo noi. Noi possiamo tutto pari ai sogni che facciamo e gli altri sono lì con altri sogni e altre opere. La competizione è col tempo che ci spetta di vivere. Nulla più. Tutte le opere geniali vivono per darsi alla realtà di tutti, diventano un ordinario accettato e non necessariamente capito ma degno di essere considerato come spunto per la propria volontà. Altri ce l’hanno fatta … io posso farcela. Anche quando diventa una minaccia, il genio è parte integrante dei propri sogni. Basti pensare alla invenzione di armi chimiche, alle massime invenzioni di distruzioni di massa … ma il genio dell’individuo contemplava solo il dare il meglio della propria mente e spirito nel progetto.
“And the Belief in a thing, makes It happen.” Basta crederci.
Amare se stessi è sinonimo di progresso e amare I propri progetti, è un atto di felicità.