Caserta (Campania) 08 luglio 2017

Topi e “parassiti” a Caserta: cercasi Pifferaio Magico

Sulla situazione della periferia di Caserta ci sono molti opinioni discordanti ma è parere comune che fin troppi aspetti sfuggano all’amministrazione. Il rovinoso dissesto non smette certo di rammentare a tutti che l’irresponsabilità governativa supportata dal tornaconto di esponenti di tutte le forze politiche succedutesi nel tempo è una inconfutabile certezza. Cittadini e contribuenti si sentono vittime delle sperequazioni alimentate dalle smanie di potere dei governi di turno quasi sempre inclini a favoritismi, prelazioni e discriminazioni votate alla massimizzazione dei consensi più che al bene comune Sulla base delle predette considerazioni, talvolta accentuate dall’inettitudine dei governi locali dell’ultimo decennio, si levano alte le lamentele di alcuni abitanti delle case popolari di Rione Tescione e Puccianiello. Una garbata signora risiedente in piazza Cavour ricorda che dall’ unica finestra di casa sua non riesce più a scorgere alcunché a causa delle enormi chiome degli alberi dei quali nessuno più si occupa da anni. “Poco importa che l’estate non sia periodo di potatura e che in autunno una ditta appositamente designata si occuperà della manutenzione del voluminosissimo fogliame dopo innumerevoli traversie finanziarie”, riferisce l’anziana signora visibilmente seccata dalle rassicurazioni del Comune. Sfregando pollice ed indice della mano accenna probabilmente a tributi locali e versamenti che onora da sempre senza indugio e, soprattutto, senza vincoli stagionali. Stessa musica per quanto concerne un anziano cittadino del quartiere “Terremotati” di Puccianiello che riferisce un’anomala presenza di tane e ratti stanziali nei dintorni della sua abitazione, nonostante la cura scrupolosa e maniacale delle aiuole che i cittadini del luogo adempiono spontaneamente. Il presidente del Comitato Civico Rione Tescione Andrea Dau, persona attiva e vigile sul territorio di rare ed encomiabili virtù, sottolinea la diffusione di tarli e parassiti delle piante che spaccano letteralmente a metà i fusti degli alberi prima ancora della futura potatura. Altra e più complessa storia è quella dei parassiti di giovane età appartenenti alla razza umana che utilizzano i parchi pubblici tra i quali quello intitolato a Salvo D’Acquisto e a San Pio (Rione Tescione) come presidi per il bivacco e lo schiamazzo notturno finalizzato all’inquinamento,alla distruzione di suppellettili e beni pubblici vari. Con una varietà così ampia di roditori e parassiti che si aggirano per le strade della città e le comode poltrone dei sontuosi palazzi zeppi di perenni ed inconcludenti scartoffie ammantate di polvere e strafottenza, verrebbe il desiderio di chiamare “Il Pifferaio Magico”. La leggenda narra che l’amministrazione della città di Hamelin (Sassonia) affidò l’incarico al predetto personaggio di scacciare i numerosi topi e parassiti che occupavano le aree urbane. In realtà a Caserta basta un’ordinanza amministrativa che imponga la chiusura notturna dei parchi pubblici (come accade in alcune città civili), al solo scopo di preservarne la fruibilità scoraggiandone usi impropri, danni ed atti vandalici. Ma si sa, il buonsenso è un’astrazione più impalpabile della leggenda e taluni casertani credono ancora alle favole democratiche