483.179,13 € (finanziamento) 48.318,00 € (quota di coopartecipazione) = 524.886,34
Anno 2014 grillini, renziani, berlusconiani, landiniani litigano ognuno per il loro modello di “cambiamento” che porti l’Italia sulla retta via. Sembrerebbe che ci sia solo da ascoltare e da scegliere… ma vi siete mai chiesti come i Vostri soldi vengono spesi? Ma soprattutto, chi controlla?
Contessa Entellina, provincia di Palermo, meno di 2000 anime, comune della Valle del Belice colpito nel ’68 dal terremoto. Qui di opere inutili, negli anni, se ne sono fatte in quantità e oggi come relitti di auto in disuso giacciono ovunque e nessuno ne ha mai parlato.
Anno 2014 in piena spending review, il comune pubblica un bando per la ristrutturazione dell’asilo nido comunale e per l’acquisto degli arredi, totale 483,179,13 € 48.318,00 € (quota di coopartecipazione del comune).
Cosa c’è di strano? Che l’asilo nido (o la struttura preesistente), costruito nel post terremoto non è mai stato attivato, anzi, non è mai servito. E ora che la popolazione diminuisce tragicamente anno dopo anno e la disoccupazione aumenta, nascono dai 3 ai 6 bambini l’anno gran parte dei quali non hanno necessità dell’asilo nido, si spendono più di 500000 Euro, per chi?
Ma ammesso che ci fossero bambini, chi dovrebbe pagare la retta? Il comune, che ha fatto una convenzione per la gestione quali fondi userà?
Ma ammesso e non concesso che si riuscirà a ristrutturarlo, come potrà il comune a sostenere il costo se oggi non riesce a “mantenere” la struttura dell’asilo dell’infanzia statale in pessime condizioni: infissi in ferro, facciata scorticata e cadente e pavimentazione irregolare? (vedi foto)
O meglio come mai tutto questo interesse quando sempre il comune preferisce verniciare le inferriate di un’area verde periferica e lasciare le ringhiere dell’asilo dell’infanzia arrugginite?
Come mai non ha trovato “la voglia” nemmeno di mettere in sicurezza l’edificio oggetto del finanziamento?
Se con questi soldi si fosse deciso di dare un contributo diretto alle famiglie considerando un numero massimo di 13 partecipanti avrebbero avuto più di 6500 euro ogni anno, per 5 anni quasi 33 000 euro. Oppure rispetto al numero reale di possibili iscritti: 3; potrebbero ricevere quasi 35000 euro annui. Ma in questo caso, se si fossero aiutate le famiglie, sarebbe stato scandaloso.
Ci viene da pensare che per la seconda volta questi soldi potrebbero essere soldi persi mentre i servizi che realmente ci servirebbero rimangano “dimenticati”.
In generale, si potrebbe dire che chiacchiere in tv e su internet ci dicono che c’è bisogno di cambiamento, che i forestali o i precari o gli operai sono “il male” ma poi pensiamo che “Tra mirru e marru si futteru a cubaita!” detto tipico contessioto che in questo caso vuol dire: “tra tante accuse, parole e promesse, la cubaita se la prendono sempre gli stessi senza nessun vincolo”; gli amministratori con l’indennità di carica, per mantenerla hanno bisogno promesse, altri, evidentemente hanno bisogno di spendere senza fare verifiche semplici, chi con le chiacchiere deve vendere speranze per conquistare elettorato. Un pezzo di “cubbaita” gratis lascia la bocca dolce se poi se è a carico della collettività è ancora più buono! Giorno 18 novembre la gara.
N.B.: cubaita, torrone tipico siciliano