“Pace a voi” Queste le prime parole che i Risorto rivolge agli Apostoli riuniti nel Cenacolo (Gv 20, 21). Queste anche le parole che hanno fatto da filo conduttore al raccolto ritiro spirituale pasquale promosso lunedì scorso, 23 aprile, da FARiT, CIF e UCIIM-Trieste. “Pace a voi” Siamo così abituati a questa espressione che forse non ne cogliamo più il significato: è quindi opportuno meditarlo e lasciarlo risuonare nel nostro animo. Innanzi tutto, cosa rappresenta: un saluto, un dono, una promessa, una speranza…? Certamente tutto ciò, ma anche e soprattutto – come ha ben sottolineato padre Luciano che ha guidato la meditazione – una constatazione. Perché la pace si trova solo in Cristo, anzi: Cristo è la pace stessa e la sua presenza coincide con il realizzarsi della pace. Se dunque viviamo in relazione con il Risorto viviamo nella pace: noi oggi come gli Apostoli allora. Già questa prima riflessione ci permette di entrare meglio nel testo evangelico. Approfondendo poi la meditazione ci rendiamo conto anche di un altro elemento: il Risorto non solo non entra nel cenacolo “attraversando” i muri, ma non vi entra nemmeno, nel senso che era già lì, tra i suoi. Già lì, già qui, già ovunque, nella pienezza della sua onnipresenza e vicinanza a tutti gli uomini. Cristo c’è, c’è sempre: sta a noi riconoscerlo e entrare in relazione con lui per vivere nella pace. La “sua” pace: che non è la pace ingannevole che talora ci offre la realtà mondana, una pace che in realtà è una guerra mascherata, costruita su tatticismi, finte, mezze promesse, inganni, ma quella situazione di sereno discernimento che ci fa vivere partecipi delle realtà terrene, impegnati per la giustizia ma anche capaci di comprendere di volta in volta quale sia la meta da prefissarci, quale il bene possibile da realizzare e quali gli strumenti da utilizzare. Certo: chi si determina per la vera pace deponendo le armi della guerra diventa, agli occhi del mondo, più debole, più esposto alla violenza ed alla sofferenza: è accaduto così a Gesù stesso e a tanti operatori di pace, ma è ugualmente questa l’unica autentica via per la realizzazione della pace. Via difficile, sì, ma non impossibile perché ciò che non è possibile all’uomo è possibile allo Spirito: tutto è stato ed è opera dello Spirito: dalla Creazione all’Incarnazione, alla Resurrezione, alla vita della Chiesa. Noi stessi esistiamo per opera dello Spirito e viviamo nel tempo dello Spirito. Ne L’imitazione di Cristo, libro I, capitolo VI troviamo “Ogni qual volta si desidera una cosa contro il volere di Dio, subito si diventa interiormente inquieti” e “la pace (sta) nel cuore di colui che è pieno di fervore spirituale”. Sono indicazioni di vita esigenti, risalenti al XIV secolo e pensate – ha ricordato padre Luciano – non per laici ma per monaci, ma ugualmente ancora oggi assolutamente valide e vere, per tutti. A chiusura dell’incontro, dopo una breve condivisione, la recita dei salmi 90, il cosiddetto “salmo di Mosè” e 16, di Davide, salmi che entrambi insistono sull’affidamento a Dio percepito come un rifugio: “Saziaci al mattino con la tua grazia: esulteremo e gioiremo per tutti i nostri giorni…” “proteggimi o Dio, in te mi rifugio…” “Pace a voi” ( Marina Del Fabbro)
Trieste: CIF-UCIIM incontro di preghiera pasquale
Pubblicato in Volontariato |