Attivisti di Greenpeace hanno bloccato questa mattina l’accesso al centro conferenze dove sino al prossimo 27 febbraio è previsto un nuovo round di trattative a porte chiuse tra Stati Uniti e Unione europea sul TTIP, il Partenariato transatlantico su commercio ed investimenti. Trenta attivisti si sono incatenati all’ingresso del palazzo in cui si terranno le negoziazioni, mentre alcuni climber hanno aperto sulla facciata dell’edificio un grande banner che raffigura il TTIP come una strada senza uscita, un vicolo cieco per l’Europa. «Questo accordo non riguarda il commercio, bensì il trasferimento di potere decisionale dalle persone alle grandi multinazionali», afferma Federica Ferrario, responsabile campagna Agricoltura Sostenibile e Progetti Speciali di Greenpeace Italia. «Quelle che la Commissione europea chiama barriere al commercio sono di fatto misure di sicurezza che tengono lontani OGM e pesticidi dal cibo che mangiamo e le sostanze tossiche dall’aria che respiriamo. Le negoziazioni a porte chiuse di questi giorni vorrebbero indebolire questi standard di sicurezza e massimizzare il profitto delle multinazionali, non importa con quali costi per persone e ambiente. È nostra responsabilità denunciare tutto questo e dare voce ai milioni di persone che si oppongono al TTIP».
Ttip, blitz di Greenpeace per bloccare le trattative
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