Di esempi a Brembio del disinteresse verso la qualità di vita della cittadinanza più debole, bambini, anziani, disabili, malati, se ne possono trovare tanti, particolarmente quelli legati alla percorribilità delle vie cittadine in pessimo stato, prive di marciapiedi o con marciapedi stretti e non adeguati, e assoluta mancanza di percorsi pedonali e ciclopedonali. Vie cittadine percorse nei mesi estivi da mezzi agricoli con una frequenza intollerabile e in violazione del limite delle 6,5 tonnellate imposto in tutto il paese. Un disagio per i residenti che hanno abitazioni prospicienti le vie di transito, più volte espresso anche con proteste sulla stampa locale, che non trova orecchie disponibili ad ascoltarne realmente le lamentele e a smuovere dall’inerzia chi ha la competenza e l’obbligo di intervenire con soluzioni adeguate, vere.
Talvolta basterebbe poco, senza spesa o con una spesa minima, a modificare situazioni che spesso si fa fatica a definire con un aggettivo consono. Ne illustriamo una, più volte segnalata sui blog locali di Internet e anche sulla stampa lodigiana (scriveva in proposito, ad esempio, il giornalista Alberto Saracchi in una lunga lettera al quotidiano Il Cittadino, pubblicata il 17 agosto scorso: “… un cartello messo al termine di un percorso pedonale -Via XX Settembre – che impedisce l’uscita a chi fosse entrato con un passeggino dalla parte opposta”).
L’idea alla base della realizzazione del percorso pedonale in questione, che dal parco giochi di Via XX Settembre porta all’altezza dell’inizio del viale del cimitero, è sicuramente buona, un ottima alternativa in termini di sicurezza stradale; anche se con tutta evidenza, vien da dire, buona a insaputa di chi ha autorizzato la sua realizzazione. Permette alle persone, che si recano a piedi al cimitero, di evitare di percorrere Via XX Settembre, che è particolarmente stretta, necessariamente a doppio senso di marcia, dove mancano marciapiedi o percorsi pedonali. Peccato, però che col cartello che indica l’accesso pedonale, si impedisca di fatto il passaggio a passeggini con bambini e carrozzine con disabili. È impensabile che, nonostante le segnalazioni, il sindaco che abita nei pressi non si sia mai accorto dell’inconveniente. Speriamo che questa ulteriore segnalazione serva per porvi rimedio: in fin dei conti i latini dicevano “repetita iuvant”; e la speranza, poi, è sempre l’ultima a morire.
Certamente, quella segnalata è una “mattonella” fuori posto (ricordando una frase infelice usata in una campagna elettorale di non molto tempo fa dal partito di maggioranza), ma sistemarla indicherebbe che c’è un briciolo di volontà di mettere mano al degrado generalizzato del paese.
Nelle fotografie i due ingressi del percorso pedonale. Nel lato dove il cartello occlude il passaggio, tanto che anche una persona corpulenta o un anziano che si serve di un bastone per sostenersi incontrano difficoltà, ci si può rendere conto della ristrettezza dei varchi considerando le dimensioni della copertura del vicino tombino.
Un esempio del disinteresse verso la cittadinanza più debole
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