Dalle prime ore del mattino i militari della Guardia di Finanza di Salerno hanno eseguito 17 misure cautelari nei confronti di persone, tra cui 8 donne, originarie del Cilento responsabili a vario titolo di reati finalizzati all’usura, alla ricettazione e al furto con destrezza su tutto il territorio nazionale. L’azione odierna rappresenta l’epilogo dell’operazione Golden Hand che nel 2012 consentì il sequestro di prevenzione di un patrimonio per un valore di circa 4 milioni di euro nei confronti della famiglia “Marotta”, soggetti ritenuti pericolosi perché abitualmente dediti alla commissione di delitti con i cui proventi conducevano un elevato tenore di vita in assenza di redditi dichiarati. Le indagini del GICO della Guardia di Finanza di Salerno sono nate da alcune ipotesi di usura con interessi anche superiori al 100% annuo, ma hanno svelato ben presto uno scenario molto più ampio che ha consentito di accertare l’esistenza di due organizzazioni finalizzate alla commissione di reati predatori ed alla ricettazione dei monili trafugati nelle gioiellerie di tutto il territorio nazionale.
Durante le indagini alcuni degli indagati sono stati arrestati proprio grazie alle segnalazioni delle Fiamme gialle, come accaduto per un furto commesso a Grosseto a maggio 2014 da due donne che poi furono tratte in arresto a Battipaglia (Salerno), tra l’altro per aver violato la misura di prevenzione personale della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza mentre erano di rientro e di dirigevano dal ricettatore. Nella borsa di una delle due all’interno di un calzino colorato fu rinvenuta la refurtiva consistente in 150 grammi di oro. Il Tribunale ha, inoltre, disposto il sequestro di tutti i beni di una gioielleria di Battipaglia. Il titolare aveva ricettato in più occasioni i preziosi trafugati in altre gioiellerie ubicate in varie località italiane.