Il Vallo di Diano sempre più vittima di una politica trasversale, calata dall’alto. Un territorio di serie B che nonostante tutto continua a inneggiare questo o quel partito. Scippato di tutto, anche della dignità, il bel Diano dovrebbe riflettere sul passato glorioso e sui protagonisti ( quelli veri ) che negli anni ottanta hanno dato lustro a questa fetta della Campania che oggi quasi non esiste più. C’era una volta la politica, possiamo urlare, quella di Enrico Quaranta, Gerardo Ritorto, due tra i tanti personaggi che negli anni addietro hanno fatto grande questo Comprensorio.
“Protagonisti veri della società pubblica” che hanno lottato per perseguire il bene comune. Oggi (e da tempo), invece, assistiamo a vicende che hanno reso la politica solo un’opportunità di guadagno e successo personale e un posto fisso da tutelare gelosamente, costi quel che costi. Un insieme di misfatti che hanno causato nel cittadino una sfiducia che pare irreversibile nei confronti della politica in quanto concetto.
Se ieri si lottava per dare opportunità di lavoro e quindi dignità alle persone, oggi si lotta per dare smalto al politico di Napoli o di Roma per il solo fine di acquisire quella “simpatia ” che portera’ questo o quel ” politicante” in cima a una reale lista di tornaconti personali. Se ieri il cittadino aveva un suo ruolo sociale all’ interno del mondo politico grazie all’ausilio delle ” sezioni” che erano cosa seria, oggi si assiste imperterriti alla corsa ai numeri, 1, 2 , 100. Oggi vediamo scomparire il valore etico dell’essere “persona”, un votante è semplicemente uno in più da aggiungere alla lista dei desideri personali di questo o di quel (si fa per dire) politico. Un tracollo che nel Vallo di Diano porta la firma di 7- 8 “personaggetti” che a furor di popolo da molti anni si fanno solo ” I cazzi loro”, svendendo al miglior offerente quella terra magica che da “speranza” è diventata carne da macello nelle mani dei cosiddetti politici del “progresso”.