Napoli (Campania) 07 settembre 2014

Veglia notturna nel posto in cui è morto il giovane Davide

E’ domenica sera, ed è tardi, molto tardi. Eppure, nessuno, o quasi, vuole lasciare il luogo in cui Davide Bifolco è rimasto ucciso nel corso di una vicenda i cui contorni sono ancora tutti da chiarire. Decine e decine di lumini, di quelli che si usano al cimitero, illuminano un luogo che di solito è buio, ma buio pesto. Tanti ragazzi, ragazze, ma anche tante famiglie, con bambini, anche piccoli e piccolissimi, al seguito. Tutti lasciano un ricordo, un bacio, una carezza alla foto del ragazzo. Qualcuno si ferma, si fa il segno della croce, una preghiera, un altro bacio, e va via. Qualcuno piange. C’è il parroco, qualche giornalista, ma pochi parlano. Hanno detto tutto, o quasi, in questi giorni di dolore e sconcerto in cui a soffrire, oltre ad amici e parenti del giovane morto, c’è anche la famiglia del carabiniere dalla cui pistola è partito il colpo maledetto. Le indagini della magistratura procedono, ma ora, e ancora per chissà quanto, a Pianura è ancora e solo il tempo del dolore.