Mombello Di Torino (Piemonte) 13 dicembre 2016

Verso un’agenda digitale per la montagna

La Regione Piemonte, con Anci e Uncem, incontrerà nei prossimi giorni i Sindaci e gli Amministratori dei Comuni piemontesi per fare il punto sul piano banda ultralarga che mette a disposizione 290 milioni di euro per nuove infrastrutture in particolare nelle aree interne e montane. Uncem ribadisce alla Regione la necessità urgente di avviare un’azione forte non solo sulle nuove reti (indirizzando efficacemente il piano nazionale coordinato da Ministero dello Sviluppo economico e Infratel), ma soprattutto sui servizi e sui contenuti che dovranno costruire le nuove smart valley, non certo meno importanti delle smart cities. Sul tavolo ci sono le risorse del Fesr, con 45 milioni di euro che la Regione deve al più presto orientare, con bandi e progettualità volti a colmare il digital divide. È chiaro che le aree montane, rurali e interne non possono continuare a correre a velocità diverse rispetto a Torino e alle aree urbane. Servono opportune politiche e investimenti sui servizi, sui quali Uncem ha già fornito una serie di indicazioni alla Regione, per costruire un Agenda digitale per la Montagna. Mentre il piano nazionale per la banda ultralarga non prevede un diretto controllo decisionale e politico della Regione, su contenuti e servizi le scelte che verranno fatte da piazza Castello sono decisive. I 45 milioni disponibili sul Fesr non devono essere tutti orientati alle aree urbane, ma devono prevedere investimenti capaci di rispondere alle necessità delle aree interne. È qui che si vince la vera sfida dell’innovazione, dove digitalizzare processi e progetti significa dare opportunità e capacità a chi vive e lavora nelle zone montane e rurali – oltre il 60% del Piemonte – per le quali servono scelte che stanno nel futuro, coinvolgendo i Comuni e le Unioni montane, assieme alle migliori capacità e imprese nei settori informatico, scientifico e delle telecomunicazioni. Uncem, assieme ad Anci, condivide già il percorso con le aziende pubbliche di questi settori (come CSI, CSP, TopIx, Torino Wireless, Istituto Boella, Ires), ed è in essere un proficuo dialogo con Confindustria e altre associazioni di categoria delle imprese.