Monza e Brianza (Lombardia) 18 dicembre 2015

Yverdon di Jacqueline Miu

Cellule vive nel marmo dei sogni ogni notte
Ghiacciai senza azzurro i soffitti sopra gli occhi al mattino
Vedove le ore per fili di angeli a otto zampe
E tutto ciò che osservo sono altre tempeste che nutrono il fuoco
E ti direi che le fiamme non bussano mai alle porte
Siamo nuclei impazziti di non regole
universalmente originali
Ho freddo fino alle cartilagini bianche
e scivolose
Solo la barriera dell’osso mi tiene in piedi

Siamo mescolati al muto tempismo dell’aria
Zoppicanti per l’amore
che si dimentica di bruciarci
Appena i nostri pianeti si scontrano dolorosamente nel dentro
Melmosa palude di misteri e segreti
Dammi una droga per sopportare tutto questo
Uccidimi appena vedrai dalle profonde ferite il mio Ego
Non mi lasciare con la pelle esposta al sole
Ho bisogno di smettere di bruciare senza uno scudo

Ultime dalle terre emerse siamo le cime
Nulla abbiamo in contatto se non un fondale
Infiltrato per entrambi da piogge
e nulla collide in distanza se non il percepirci lontani

mani intrecciate nel più bel sogno di mezzanotte
crisantemi sul capo triste del corvo a caccia per fame
la morte s’inabissa nel lago infastidita dal vento
il mondo fuori è cosparso di neve
e in silenzio
tu ami

Da “Se fosse amore sarebbe Silenzio”