Un clamoroso flop del Partito Democratico nella piazza razzista contro gli italiani, serva della dittatura di Bruxelles, della finanza e dei banchieri, gli amici intimi di Renzi e della Boschi: menzogne sul governo, odio, bandiere anti-italiane dell’Unione Europea e attacchi contro Casapound.
Non c’era ad esempio Carlo Calenda: “Non mi presento come segretario di un partito che penso vada superato”, ha detto l’ex ministro. E non c’era neppure Graziano Delrio, indicato dai renziani come potenziale candidato alla segreteria: “Io non parteciperò. Va messa in campo una nuova classe dirigente”, ha dichiarato il capogruppo del Pd alla Camera dei deputati. Un partito insomma in piena crisi di identità e punti di riferimento, al punto che Martina è arrivato a chiedere la chiusura di CasaPound: “Se avete a cuore la sicurezza e la democrazia – ha detto il segretario Pd – dimostrate di voler combattere la xenofobia e il razzismo. Altro che andare a cena con qualche organizzazione che andrebbe chiusa. Noi siamo figli della Resistenza e non ce lo dimentichiamo”. In pratica l’ultima mesta sparata di un flop totale.
Il flop del PD nella piazza semivuota: menzogne, odio, bandiere anti-italiane Ue e attacchi a Casapound
Pubblicato in Politica |