La prima giornata dei campionati italiani di fuochi d’artificio, a Cinecittà World fra Pomezia e Roma, si è conclusa con un incendio. Non grave, per fortuna.
Il problema è uno: ho avuto tempo di vedere che si è incendiato, spostarmi più in là e fare delle foto, arrivare fino a Pomezia, tornare indietro e solo mentre ripassavo davanti al campo sono arrivati, prima uno e pochi minuti dopo l’altro, i camion dei pompieri. Almeno mezz’ora dopo (vedendo l’ora sulle mie foto).
Non azzardatevi a pensare che sia una critica ai pompieri, che intervengono sempre nel minor tempo possibile: si vede che o li hanno chiamati tardi, o erano lontano, o impegnati. Ma in mezz’ora poteva andare a fuoco il mondo.
Ma io dico: ma è possibile fare uno spettacolo di fuochi di artificio, in un posto nel quale non è assente la sterpaglia, senza avere l’appoggio stabile di un mezzo dei pompieri per sicurezza? Anche perché lo spettacolo durava solo una ventina di minuti.
E non me la prendo neanche con gli organizzatori, ma con le norme di sicurezza che, evidentemente, sono carenti (escludo che non le abbiano rispettate.
I fuochi artifici hanno una componente di rischio elevata: occorre attenzione e mezzi di emergenza a disposizione: ambulanza e pompieri. Punto.