San Lucido (Calabria) 07 novembre 2018

Intelligenza artificiale, e se giudici e avvocati fossero sostituiti da robot?

Carissimo Alan Turing, mi sono imbattuto in una delle tue frasi più celebri. Una di quelle che lo snobismo intellettualistico occidentale bolla come “pericolose” o “spaventose” (nel senso che farebbero spaventare coloro che la ascoltano). Sei stato il precursore e l’inventore delle macchine pensanti e dunque, non avresti potuto affermare altro, se non che “alla fine del secolo l’uso delle parole e l’opinione delle persone di cultura saranno cambiate a tal punto che si potrà parlare di macchine pensanti senza aspettarsi di essere contraddetti”. Per i più si tratterebbe della fine dell’umanità come la conosciamo. La fine dell’inventiva e dello spirito umano. La fine della libertà e la nascita di un cyborg post-umano, tutto tecnica e niente spirito. E se a farne le spese fossero anche i giudici o gli avvocati, sostituiti da robot giuridici? E se dunque questi nuovi giuristi cibernetici interpretassero le prove e il diritto senza gli errori cognitivi che contraddistinguono il pensiero tipicamente umano, siamo così certi che quel pensiero “umano, troppo umano”, che gli scandalizzati dell’intelligenza artificiale difendono a spada tratta, verrebbe ancora giudicato come nefasto e luciferino?

Bene, carissimo Alan, oggi ho l’ho tentata: ho proposto, per la prima volta in Italia, a due giudici diversi, in due processi diversi, di valutare le accuse con il supporto di una stringa logica costruita sul modello di un algoritmo giuridico. A ogni questione sui fatti contestati corrisponde una risposta a schema chiuso e basata sulle regole di diritto. Volutamente, non ho chiamato un tecnico che traducesse questa stringa logica in un programma per computer e questo per dimostrare che il ragionamento giuridico, non influenzato dal soggettivismo, è o dovrebbe essere, un algoritmo, una tecnica, una stringa logica a cui il giudice deve sottostare, come farebbe la macchina. Per te, Alan, immagino che tutto questo non comporti stupore