Napoli (Campania) 05 maggio 2021

Ischia assorbenti e plastica tra le motovedette

Verdi Ischia #Urraro Il porto d’Ischia stamane trasformato in una fogna a cielo aperto. Una situazione inaccettabile, una sconfitta per la società civile questa situazione vergognosa che va avanti nel porto d’Ischia da anni, nonostante le denunce al Noe dei Carabinieri di Napoli della responsabile ischitana di #Europaverde Mariarosaria Urraro e alle interrogazioni Regionali del Consigliere Regionale di Europaverde Francesco Emilio #Borrelli. Ormai è chiaro, nelle pluviali che scaricano nel porto, probabilmente si sono incanalati abusivamente soggetti senza scrupoli che giorno dopo giorno stanno assassinando l’ecosistema marino del nostro porto, che peraltro si trova in area Marina Protetta, ormai regno di nessuno, mortificando l’immagine di Ischia nel mondo. A dircelo sono gli assorbenti che stamane galleggiavano tra le motovedette della Guardia Costiera e tra le barche a vela attraccate all’altezza della banchina di via Iasolino e non è la prima volta. Come se non bastassero gli assorbenti a galleggiare in questo che ormai non è più un porto ma un catino borbonico, c’era di tutto da tubi corrugati, spugne, carte e tanti frammenti di plastica e microplastiche, responsabile della morte atroce di pesci, tartarughe e uccelli marini. La sezione isolana di Europa Verde da tempo sta chiedendo il ripristino dei Seabin che incredibilmente sono scomparsi. Questi dispositivi potrebbero limitare il problema. I seabin sono dei cestini galleggianti che potrebbero aspirare tutti gli elementi in sospensione, come le cicche di sigarette e le micro plastiche. Ancora una volta chiediamo al Comandante della Guardia Costiera di Ischia Cipresso, persona che si è sempre contraddistinta per la salvaguardia dell’ambiente di attivarsi in prima persona per il ripristino dei Seabin e di mettere in campo tutte le tecnologie investigative che consentano di dare un volto ai responsabili di questo scempio ambientale che da anni sta danneggiando il nostro amato porto.