La navata centrale del’abbazia di Valvisciolo torna a colorarsi con il tappeto artistico omaggio a Gesù Eucaristico con la tradizionale Infiorata. Dopo gli ultimi anni tra stop forzati e la realizzazione di un solo riquadro a tema eucaristico, finalmente la tradizione prosegue. Infatti questa usanza è molto radicata nell’abbazia cistercense ed è ovviamente legata alla festività del Corpus Domini. L’istituzione della festività risale al XIII secolo e trae le sue origini dalle esperienze mistiche della monaca cistercense Beata Giuliana, nata a Retinnes, Liegi ma detta di Mont Cornillon, perché era superiora di un convento ospedaliero. Fu proprio dopo una delle sue visioni mistiche che si fece promotrice di fare istituire una festa che onorasse il pane e il vino (corpo e sangue del Cristo) consacrati durante la messa. Poi fu papa Urbano IV ad estendere questa festività. Già le prime infiorate risalgono al periodo medioevale ed erano eseguite all’Intero dei chiostri delle abbazie cistercensi. Non vi erano ammessi né fedeli né pellegrini. Solo con il passare degli anni questa venne traslata all’interno della chiesa abbaziale. I temi dei riquadri sono sempre diversi e legati a eventi importanti, legati all’ordine cistercense, alla devozione mariana. L’unico tema fisso è quello eucaristico.
(Lazio)
11 giugno 2023
La navata centrale del’abbazia di Valvisciolo torna a colorarsi con il tappeto artistico omaggio a Gesù Eucaristico con la tradizionale Infiorata
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