Reggio Di Calabria (Calabria) 06 maggio 2019

L’uomo Napoleone Bonaparte

A distanza di un lungo arco di tempo, precisamente 250 anni dalla sua nascita (Ajaccio 15 agosto 1769) si continua ancora a parlare di lui, mentre dei suoi vincitori poco o nulla: la sconfitta di Mont-Saint-Jean 18 giugno 1815 (Waterloo solo perché nell’omonima fattoria vi era il quartier generale del Duca di Wellington) venne definita paradossalmente un’altra vittoria. A seguito dei risultati di quella battaglia si ebbe a dire che dei vincitori di Napoleone Bonaparte si sarebbe cominciato a parlare poco o addirittura i loro nomi sarebbero caduti nel dimenticatoio della memoria storica. La figura di Napoleone Bonaparte, a quasi due secoli dalla sua morte, avvenuta il 5 maggio del 1821, rappresenta una tra le icone più celebrate e non vi è area geografica o periodo dell’anno dove si svolgono incontri quali convegni, rievocazioni storiche. E proprio a riguardo il tema dei meeting il Circolo Culturale “L’Agorà” ed il Centro studi „Gioacchino e Napoleone” organizzano appositi incontri su tale periodo storico. Nel corso della XVII edizione dell’appuntamento denominato “5 maggio” sono stati analizzati i temi inerenti a „Napoleone Bonaparte: Chi era costui?” a cura di Gianni Aiello e „L’epilogo Termidoriano: Napoleone primo console” a cura di Andrea Guerriero. In tale contesto è emersa la figura dell’uomo Napoleone Bonaparte rispetto a quello dello stratega, dell’uomo che insegue l’ideale romantico, la ricerca del proprio “io” e che fa emergere quell’Ulisse omerico assetato di conoscenza, di confronto. Un confronto che si riflette nelle domande “Chi ero?”, “Cosa sono”, Cosa sarò”, quindi l’uomo che vuole conoscere e confrontare le sue esperienze accademiche proprio sul terreno reale […]Tutti nascono anonimi come me, solo dopo diventano qualcuno; e se prima di ogni altra cosa sono capaci di non deludere se stessi, anche la volontà divina si manifesta sull’uomo […].