Matera (Basilicata) 24 aprile 2019

Nostos, l’Ulisse di Piavoli a Matera per il Cantiere cinepoetico di MaTerre

Nella suggestiva residenza artistica delle Monacelle di Matera, ieri, è stato proiettato “Nostos – Il ritorno”, una rivisitazione del mito di Ulisse, film del 1989 scritto e diretto da Franco Piavoli. Continua il progetto “MaTerre”, film di poesia in cinque episodi che verrà girato da altrettante coppie di artisti proveniente da città diverse dell’Europa mediterranea.
Alla proiezione è seguita la lectio magistralis dello stesso Piavoli, moderata da Adriano Aprà, critico cinematografico con gli interventi di Giacomo Martini, storico e critico cinematografico e teatrale e di Ivan Moliterni, responsabile dell’Ufficio Cinema del Comune di Matera. Nostos, il suo Ulisse, è il simbolo di un eroe senza tempo, reduce da un’atroce guerra e costretto a peregrinare in terre lontane, un eroe alla ricerca dell’identità fra memoria e nostalgia delle proprie origini. Ulisse è l’archetipo in cui l’uomo moderno meglio si identifica per l’inquietudine che lo caratterizza. La parola chiave è Nostos, che vuol dire nostalgia. Infatti nel film racconto il bisogno di Ulisse di ritornare alla sua patria, alla «ma terre», chiosa Piavoli. È un film video sinfonico, fatto soprattutto di immagini e di musica. «I dialoghi nel film – racconta Piavoli – sono limitati a poche parole ispirate a suoni di antiche lingue mediterranee e perciò può interessare anche agli stranieri. È un regista che ha inventato un genere dell’arte cinematografica, i suoi film sono film unici».
«Non ci sono dialoghi – racconta Giacomo Martini – la sua musica è il vento, i suoi colori sono il sole e la luna, è una specie di grande affresco impressionista sulla vita di un paese, è un piccolo gioiellino. Ma il suo non possiamo chiamarlo cinema ambientalista – continua – perché sarebbe riduttivo, è una pagina di poesia in cui racconta i suoni della vita di ogni giorno. Adriano Aprà ha parlato del cinema italiano