Incuriositi dalla sua ultima produzione, abbiamo posto alcune domande al Maestro Vincenzo Cossari.
Signor Cossari, come e quando nasce la sua passione per l’arte?
La passione per l’arte nasce già al tempo della scuola, in prima elementare, quando lavoravo la creta e disegnavo su cartoni e tavole che trovavo nei vecchi pollai.
E come si è evoluto il suo percorso negli anni?
Questo lo lascio giudicare alla gente osservando il mio lavoro.
Giustamente, e forse sarà sufficiente ricordare che sua carriera espositiva è molto ricca e internazionale per capirne la portata. Ci dica almeno qual è l’evento che considera più importante…
Per me non c’è un evento più importante dell’altro perché mi concentro sul mio lavoro, che è la cosa che più mi coinvolge.
Esattamente un anno fa ha esposto a Biennale Milano. Una mostra che è stata ampiamente pubblicizzata dai media. Ci fa una riflessione su questa esposizione?
Devo dirle con sincerità: era qualcosa di diverso rispetto alla Biennale di Venezia. Lo spazio e l’opportunità riservati alle donne artiste mi ha colpito a tal punto che non posso non fare i complimenti all’intera organizzazione.
A cosa si ispira invece il titolo della mostra che inaugurerà alla Milano Art Gallery a Milano?
Ad essere più attenti e rispettosi dell’ambiente e di quello che succede nel mondo.
E com’è nata la collaborazione col direttore della galleria Salvo Nugnes?
La nostra collaborazione ha inizio con un’esposizione a Roma. Da allora è nata una bella amicizia.
Quale sarà l’opera più rappresentativa in esposizione?
Non c’è un’opera più rappresentativa rispetto alle altre.
C’è qualche artista in particolare al quale si ispira o la sua arte viene da da sé?
Nessuno. La mia arte viene da dentro.
Quali sono i suoi futuri progetti per la sua ricerca artistica e sperimentale?
Nessun progetto, ma lavorare, lavorare sempre. Questa è la mia ricerca artistica.
(Lombardia)
17 ottobre 2018
Personale di Vincenzo Cossari alla Milano Art Gallery: l’intervista al Maestro
Pubblicato in Arte e Cultura |