Pillole del nostro territorio:dentro l’opera di Emilio Savonanzi la sacra famiglia con San Giovannino e Santa Elisabetta. Presbiterio Abbazia di Valvisciolo, Sermoneta. In origine il quadro faceva parte di un importante ciclo decorativo eseguito in occasione del Giubileo del 1625 per la Basilica di San Lorenzo F.l.m. a Roma. Il Savonanzi realizzò una prima opera raffigurante la Santa Ciriaca che fa seppellire i corpi dei martiri che dovette piacere molto così che ebbe l’affidamento anche di altri dipinti tra cui l’opera che poi venne portata all’Abbazia di Valvisciolo nel 1863 da Pio IX. All’interno dell’opera è interessante osservare il Bambin Gesù che dona una rosa rossa al padre putativo Giuseppe. La rosa aveva già nell’antichità una connotazione simbolica funeraria traslata nella tradizione cristiana. Fiore con le spine che viene collegato all’immagine del tormento, del martirio.Nella mano del Cristo è simbolo evocativo della sua futura Passione. Altri segni che alludono alla Passione del Cristo sono da vedersi nell’aureola del Bambino che assume la forma di una croce; nel trono su cui poggia Maria che è un sarcofago ed anche nella presenza del Battista che con il cartiglio ci ricorda il sacrificio dell’Agnus Dei. Nel Savonanzi sono evidenti i richiami ai maggiori artisti della pittura emiliana. Chiari risultano i riferimenti al Guercino, al Lanfranco. Inoltre non rimane certo immune e insensibile alla cultura caravaggesca.
Pillole del nostro territorio: dentro l’opera di Emilio Savonanzi
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