I film autosviluppati chiamati Kodak Instant, a differenza dei Polaroid, erano rettangolari e l’immagine sulla superficie misurava 9 x 6,8 cm.
Kodak ha introdotto i propri prodotti a pellicola istantanea nel 1976, ed erano diversi dalle Polaroid per vari motivi.
Dopo l’introduzione dei prodotti istantanei Kodak, Polaroid ha intentato una causa contro Kodak nel 1976 per violazione di brevetto. Il caso è stato trascinato per anni e Kodak perse la disputa. Dopo la sentenza del 1985, Kodak annunciò la sospensione della produzione della loro fotografia istantanea, Kodak Instant.
Le fotografie a colori, squillanti e sensuose, di De Luca permettono raffronti non labili con la pittura. Qualcuno ha parlato, da una parte, di lezione surrealista, e, dall’altra, di influenza metafisica. Le loro geometrie, il gioco delle ombre, la distribuzione spaziale di tonalita’ calde e vibranti, vanno comunque al di la’ di ogni facile riferimento.
Nato a Napoli nel 1955,laureato in giurisprudenza, De Luca ha cominciato a fotografare nel 1977. Era il periodo piu’ acceso del “concettuale” in arte. Molto rigore formale, nessun interesse per la realta’ vista come documento e come indagine sociale. Un rifiuto netto e categorico, anzi, di quei maestri dell’obiettivo, tra i primi Capa o Cartier-Bresson, che negli Anni Cinquanta e Sessanta insegnarono a tanti il senso di una comunione diretta con la vita e l’accordo pieno, umanisticamente risentito, tra verita’ e poesia.
Tratta anche i materiali a sviluppo immediato: frammenti di un mondo che è riconoscibile nella realta’, ma che al tempo stesso ci da’ un’altra dimensione, prospetta altri valori, sul piano figurativo e creativo. Le mostre in Francia, a Lyon, ad Annecy, a Tourcoing, stupiranno i critici per questa spregiudicatezza e per questa liberta’ inventiva, che sembrano proprio una prerogativa della fotografia italiana, di cui De Luca è uno dei rappresentanti piu’ intuitivi e raffinati.
Pittura o fotografia? Le Kodak Instant di Augusto De Luca
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