Napoli (Campania) 09 gennaio 2021

Poste Italiane contribuisce alla formazione di assembramenti

Poste Italiane con le nuove misure adottate contribuisce alla diffusione del covid19. Se i DPCM sono giustamente severi verso bar, ristoranti e svariate attività commerciali, tra cui musei e mostre, costringendo a chiusure forzate, aperture sparse, numero di persone contate all’interno dei locali, prenotazioni obbligatorie, distanziamenti, gel disinfettanti. Ma tutto questo per Poste Italiane, che naturalmente non ha mai interrotto i propri servizi, non soltanto non avviene, ma non c’è alcun controllo. Ciò che prima era disponibile adesso, paradossalmente, non lo è più disponibile. Nella fattispecie gli utenti non possono più prenotare da remoto, attraverso l’app Ufficio Postale, il proprio turno, e la cosa ancora più assurda è che non possono nemmeno prenotarsi a mezzo del cosiddetto “gestore attese”, il totem elettronico che eroga il numero all’interno dell’ufficio postale.
Il risultato è la prenotazione attraverso il medesimo foglio e l’utilizzo della medesima penna di fortuna, senza alcuna sanificazione delle mani, né prima, né durante, né dopo, e un conseguente assembramento selvaggio per chi teme che, nel caos generale, il proprio turno non venga rispettato.
A leggere e modificare via via, questa lista di fortuna, sono gli stessi utenti con la numerazione più alta, che si danno di volta in volta il cambio, con malintesi ed equivoci per calligrafie diverse e numerazioni non sempre rispettate.
Non soltanto dunque siamo costretti a restare ammassati gli uni agli altri, ma, tra la folla, c’è naturalmente chi non indossa la mascherina, chi la indossa male, chi fuma, chi non mantiene alcun tipo di distanziamento.
Una situazione che si ripete da quasi un anno ormai e che non tiene conto delle normative anticovid, e per la quale Poste Italiane si rende tacitamente complice.
Il tutto mentre i contagi continuano a salire, e alcune attività sono costrette a restare ancora chiuse in attesa di indici migliori.