Roma (Lazio) 23 maggio 2019

RASSEGNA LIBRI BARBERINI/CORSINI A CURA DI SILVIA PEDONE: PRESENTATO IL LIBRO “Un Romanzo per gli occhi. Manzoni, Caravaggio e la fabbrica del realismo” di Daniela Brogi il 23 maggio

SILVANA LAZZARINO E A CURA DI VITTORIO BERTIKACCINI
Parole e immagini restituiscono quella realtà umana e di riferimento religioso che coinvolge due protagonisti dell’arte e della letteratura italiana: Caravaggio e Manzoni. Questo accostamento tra immagini e parola a restituire attenzione religiosa e culturale alla tradizione di temi e narrazioni fissata dal cristianesimo e a quel realismo che anticipa di molto quello ottocentesco, è al centro del volume “UN ROMANZO PER GLI OCCHI. MANZONI, CARAVAGGIO E LA FABBRICA DEL REALISMO” (Ed.Carocci Roma, 2018) di Daniela Brogi docente di letteratura italiana contemporanea presso l’Università per stranieri di Siena, che è stato presentato a Roma il 23 maggio 2019 alle ore 18 a Palazzo Barberini. La presentazione introdotta da FLAMINIA GENNARI SANTORI direttrice delle Gallerie Barberini Corsini, che si svolge nell’ambito della Rassegna LIBRI BARBERINI/CORSINI curata da Silvia Pedone, ha visto gli interventi di Andrea Cortellessa, Sergio Guarino e Gabriele Pedullà. “Le figure vicine a Cristo, nella Cena in Emmaus, appartengono alla moltitudine anonima che trova spazio nelle tele secentesche di Caravaggio e che assomiglia all’umanità “di piccol affare” passata sulla terra senza lasciar traccia, ma richiamata in vita dai Promessi sposi. Il volume accosta Manzoni a Caravaggio con tre obiettivi principali: costruire uno scambio tra parola e immagine che …funzioni come esperienza di reciproca implicazione; restituire un’attenzione non solo religiosa ma culturale alla ricchissima tradizione di temi e narrazioni fissata dal cristianesimo; infine, riformulare un’idea di realismo che arriva da molto più lontano rispetto a quello ottocentesco. È il realismo delle opere che ci chiedono di entrare anche con gli occhi dentro il mondo rappresentato, usando le medesime abitudini a consumare e raccontare le storie che lo hanno fatto esistere sotto forma di immagini”.
Silvana Lazzarino