Germania, Paese estero 08 febbraio 2019

Strage di Duisburg, sette archiviazioni al processo | La mamma dellʼunica vittima italiana: “La giustizia si è arresa”

“La morte di 21 ragazzi rischi di restare senza alcun responsabile. La giustizia si è arresa, ma io lotterò”. E’ amareggiata Nadia Zanacchi, la mamma di Giulia Minola, 21enne bresciana morta nel 2010 a Duisburg insieme ad altri 20 ragazzi che partecipavano alla Love Parade, una marcia a ritmo di tecno organizzata nella città tedesca. Il processo, infatti, è stato archiviato e si è chiuso senza sanzioni per sette imputati su dieci. Gli imputati rispondevano tutti di omicidio colposo, essendo in diversi modi coinvolti nell’organizzazione. Mentre per tre dipendenti, promotori della festa techno che un tempo portava centinaia di migliaia di ragazzi per le strade delle città tedesca, continuerà la trattativa: hanno rifiutato il patteggiamento, che avrebbe previsto sanzioni per 10mila euro. Vogliono essere scagionati. Ma ci sono molti dubbi sull’esito di questa coda giudiziaria, dal momento che a luglio 2020 scatterà la prescrizione.