Il brindisi di Domenico Rizzolo innegiava alla salute. Il ricordo della sua famiglia.
Domenico Rizzolo, oggi avrebbe compiuto 78 anni; dopo quasi 50 anni di attività da commerciante è venuto a mancare – il 17 settembre scorso – per un brutto male, lasciando un vuoto incolmabile non solo nei suoi familiari ma anche tra i suoi affezionati clienti, che nel corso di una vita hanno frequentato e frequentano tutt’ora la bottiglieria e che nel tempo si sono affezionati a tutta la famiglia Rizzolo. Dal 1970 Domenico gestiva, a conduzione familiare, la sua rinomata enoteca RIZZOLI di Torino insieme al figlio Gianluca, alla moglie Graziella e , di tanto in tanto, collaborava anche Arianna , la figlia più grande .
La moglie Graziella: “Mio marito è partito dal Veneto all’età di 13 anni, quindi è venuto qui a Torino , ha sempre lavorato, si è sempre fatto rispettare, fin da bambino era un signore. Il suo lavoro da giovane era il carpentiere e lavoro molto pericoloso: facava il capo squadra; un giorno ha visto in vendita un’enoteca e ha deciso di acquistarla. Era l’anno 1970. Nella famiglia di Domenico, per gli amici Franco, perchè in famiglia da piccolo è stato sempre chiamato così, c’era gia la propensione al commercio; già i suoi nonni e i suoi zii erano nel commercio. Aveva un forte carisma, attirava tutti i clienti, poi diventati amici” – IL MATRIMONIO – “Ci siamo conosciuti da bambini perchè Franco abitava vicino a mia nonna e quindi le nostre famiglie si sono conosciute e frequentate. Quando è ritornato da militare ci siamo innamorati e ci siamo sposati nell’anno 1964. – Conclude Graziella – In questi oltre cinquanta anni di matrimonio è viva in me la signorilità, l’onesta e l’amore