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IL MISTERO DELLA VILLA DI ORAZIO

IL MISTERO DELLA VILLA DI ORAZIO
Pubblicato il 8 Settembre 2016
da webtvstudios.
Italia, Lazio
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L’imperatore Augusto ripagò il servizio del poeta Quinto Orazio Flacco con un fondo agricolo ed una villa in Sabina. La reale ubicazione di tale sito, al contrario di quanto creduto da molti, rimane ancora oggi tutta da verificare. All’alba del rinascimento, con la riscoperta dei classici latini, si tese a localizzare la villa sabina di Orazio nei pressi del borgo fortificato di Vacone (Rieti), a sinistra del torrente Imelle. Durante il 1600 si andava delineando la candidatura di alcuni siti tra i quali Vacone e la polemica rovente infuriava tra coloro che ambivano ad aggiudicarsi il merito della scoperta. Certo è che la controversia rimase tale sino all’ottocento, quando il Guattani aprì la sua celebre opera Monumenti Sabini proprio con la risoluzione del più importante enigma archeologico della Sabina. Per far ciò egli, affossò l’ipotesi vaconese asserendo che i resti ivi ritrovati non erano riconducibili ad una villa. Lo stratagemma che adottò era quello di vedere in quelle spoglie ciò che rimaneva del tempio della Dea Vacuna; ne sconsigliava comunque la visita, sia per l’estrema rozzezza delle rovine, sia perché esse erano nido sicuro di serpenti velenosi che avrebbero reso pericolose ulteriori indagini. Negli anni ottanta del 900, alcuni lavori di consolidamento statico delle strutture archeologiche vaconesi portarono alla luce un torchio oleario d’epoca romana collegato ad un fondo agricolo. Altro aspetto interessante era quello della scoperta di una lussuosa parte abitativa adiacente: non si trattava quindi di un tempio ma di una villa.
Oggi, grazie alle annuali campagne di scavo archeologico condotte da importanti università americane, sono emerse affascinanti novità. In questo viaggio visiteremo il sito archeologico e le emergenze adiacenti ad esso, in un itinerario coinvolgente che ci farà rivivere il mistero della villa di Orazio.

Commento Dott. Giovanni di Claudio

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