Bologna (Emilia-Romagna) 27 giugno 2017

27 giugno 1980. Ustica 26 anni dopo. L’ultimo Viaggio

27 giugno 1980 Ustica: 26 anni dopo i vigili del fuoco assemblarono i resti e riportarono il relitto a Bologna

L’ultimo viaggio

“Il progetto del museo è stato reso possibile dal contributo di molti”

Il cerchio si è chiuso. Il DC9 ITAVIA non effettuerà più nessun viaggio
né aereo, l’ultimo fu il 27 giugno 1980, né terrestre, l’ultimo
è stato la notte del 26 giugno 2006, ventisei anni dopo. I resti di
quel DC9, con il loro carico di drammi umani e di misteri che ancora
avvolgono la sciagura, ormai sono stati mostrati ai cittadini di Bologna,
ai parenti delle vittime, ai giornalisti, ai fotografi, adesso che è stato
aperto al pubblico il museo della memoria realizzato dall’architetto
Christian Boltanski.
I vigili del fuoco quei resti li conoscevano bene: li hanno trasportati
avvolti “in sudari di cellophane”, come hanno scritto i giornali, in una
lunga notte d’estate, sui loro TIR. Hanno consegnato ai parenti delle
vittime un oggetto su cui piangere i propri cari, come se quei resti fossero
la tomba che non c’è. In tal modo i vigili del fuoco hanno consegnato
alla città di Bologna un pezzo di storia italiana la cui conclusione
ancora non è stata scritta e forse difficilmente lo sarà mai.
Mentre ascolto il sindaco di Bologna, Sergio Cofferati, che parla di
“un museo fortemente voluto da questa città, che è stato reso possibile
dal contributo di molti”, il mio personale pensiero va a quando fui
incaricata di occuparmi del trasporto dell’aereo.
Bologna ha aperto al pubblico il museo della memoria che ospita i
resti del DC9 esploso il 27 giugno 1980 nei cieli a nord di Ustica